LibertàEguale

12 giugno, tre ‘Sì’ ai referendum sulla giustizia

Testo già pubblicato dal quotidiano Linkiesta.

 

PERCHÉ 3 SÌ AI REFERENDUM GIUSTIZIA

In questi mesi il Parlamento sta facendo un lavoro positivo in materia di giustizia.

Una partecipazione consapevole dei cittadini nel referendum, raggiungendo il quorum o avvicinandosi ad esso, può aiutare questo percorso.

In particolare, la riforma in itinere interviene con un indirizzo giusto su tre aspetti che si sovrappongono ai quesiti referendari.

Quello che riteniamo più importante come posizionamento politico-culturale è il quesito che porta alla drastica riduzione della possibilità di passare dal ruolo di giudice a quello di accusatore, da quattro ad uno solo. Il quesito referendario va oltre e propone di azzerare i passaggi e quindi non dovrebbe essere superato neanche dall’entrata in vigore della riforma.

SI TRATTA DEL QUESITO NUMERO 3 – SCHEDA GIALLA

Tutto ciò che contribuisce, in coerenza con la riforma costituzionale del 1999 sul giusto processo che parla di “giudice terzo”, a distinguere e separare rigorosamente giudizio e accusa è da accogliere positivamente.  La confusione tra i ruoli è alla base di squilibri dentro l’ordine giudiziario e nel rapporto tra i poteri. Un sistema di impostazione democratico-liberale esige questo cambiamento. Non convincono minimamente le critiche che paventano come effetto collaterale una possibile dipendenza dell’accusatore dal potere esecutivo né la segnalazione statistica dei pochi casi effettivi in cui ci si sposta di ruolo. Quello che conta e che influisce sulla struttura del sistema è la possibilità del passaggio di ruolo che fa perdere il senso delle distinzioni e che altera quindi l’equilibrio tra accusa e difesa.

Molto significativo e positivo è anche il quesito che rompe un sistema autoreferenziale di valutazione dei magistrati: al di là delle differenze tecniche tra quello della riforma (che è solo una norma di delega, non immediatamente precettiva e che per questo non supera il referendum), far valutare i magistrati anche da altri è un passaggio importante di responsabilizzazione per quello che è un servizio pubblico di rendimento oggi largamente inadeguato.

SI TRATTA DEL QUESITO NUMERO 4 – SCHEDA GRIGIA

Positivo anche se minimale è il quesito sul sistema elettorale del Csm, l’unico che invece cadrebbe in caso di approvazione parlamentare della riforma perché tende a ridimensionare il peso delle correnti della magistratura.

SI TRATTA DEL QUESITO NUMERO 5 – SCHEDA VERDE

 

Primi firmatari

Massimo Adinolfi

Marco Bentivogli

Monica Colombera

Giovanni Cominelli

Francesco Cundari

Alberto De Bernardi

Luca Diotallevi

Elisa Filippi

Mario Lavia

Claudia Mancina

Enrico Morando

Alessandro Maran

Massimo Negarville

Magda Negri

Carmelo Palma

Claudio Petruccioli

Mario Raffaelli

Christian Rocca

Mario Rodriguez

Michele Salvati

Sergio Scalpelli

Giorgio Tonini

***

Hanno aderito

Silvana Agueci

Claudio Alberti

Stefania Aleni

Aldo Amoretti

Francesco Andronico

Gian Luigi Bacchilega

Mariano Bertoldi

Ranieri Bizzarri

Sergio Bona

Enrico Bono

Carla Borghi

Giammarco Brenelli

Adriano Buoso

Mauro Caliendo

Federico Cancarini

Nicola Cantarelli

Pino Cardente

Carmine Naccari Carlizzi

Francesco Caroli

Annamaria Casalino

Luigi Cesaria

Alessandro Cherubini

Franca Charomonte

Sandro Corsi

Nicolino Corrado

Salvatore Curreri

Franco Debenedetti

Marco Di Maio

Pietro Di Girolamo

Mario Di Zenobio

Ada Lucia De Cesaris

Toni Fabbroni

Emma Fattorini

Marco Faustinelli

Paolo Ferioli

Carlo Fusaro

Flavio Gabbarini

Adriana Galli

Giampaolo Galli

Diego Gavagnin

Giorgio Gandini

Paolo Giaretta

Simone Giglioli

Giovanni Giorgi

Pietro Giordano

Giancarlo Gironi

Giampaolo Gorini

Berardo Impegno

Stefania Irti

Alfonso Lavanna

Silvano Lombardo

Franco Lucia

Aurelio Mancuso

Gianluigi Mariani

Antonio Miazzo

Umberto Minopoli

Guido S. Mondino

Gaetano Monica

Alessia Morani

Giovanna Nuvoletti

Gennaro Orefice

Alessandro Pagano

Graziella Pagano

Giorgio Panizzi

Salvatore Paolillo

Alfonso Pascale

Raffaella Petrilli

Franco Piazza

Anna Maria Poggi

Giovanni Polidoro

Francesca Pontiani

Iuri Maria Prado

Umberto Ranieri

Massimo Reho

Silvio Rezzano

Carlo Rognoni

Giuliana Sabadini

Paolo Sala

Pietro Salinari

Lucio Salis

Giuseppe Sbardella

Graciela Cesari Secchi

Tiziana Serrani

Federico Solimena

Sergio Staino

Roberto Tagliavia

Francesco Tempestini

Aldo Torchiaro

Francesco Tortorella

Massimo Ungaro

Giorgio Vascotto

Nadia Ventura

Gianni Vernetti

Giovanni Venier

Giuseppe P. Viganò

Fabrizio Vitali

Clarice Zani

Giovanni Zurlini

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