LibertàEguale

Azovstal, la tomba della civiltà

di Umberto Minopoli

 

Azovstal, la tomba della civiltà.

Nel cuore dell’Europa, culla di civiltà e umanesimo, si ripete un evento antico, fuori tempo, di pura barbarie: il probabile massacro di soldati in trappola. Qualcosa che fa impallidire le violenze belliche del 900.

Un gruppo di volontari, di un paese invaso, in casa propria, da un esercito rozzo e prepotente, un’orda senza regole di guerra, è in trappola, fiaccato da colpi di armi convenzionali e fuorilegge, senza alcuna necessità militare: la città di quei soldati ucraini e’ ormai un deserto, conquistato dall’orda. Che potrebbe concedersi un atto di umanità.

Invece, con somma vigliaccheria l’orda si accanisce su quel manipolo di resistenti. A cui lascia solo la morte, visto che la resa a quel tipo di esercito barbarico appare, ai soldati di Azovstal, una soluzione peggiore della morte. Come nei film sul peggiore medioevo.

Una guerra persa sul terreno militare passerà alla storia per il numero di morti civili, profughi, distruzioni e immani violenze criminali russe. E, anche, per l’inattuale eroismo degli ucraini.

Di fronte alla violenza russa risulta stomachevole la meschina difesa che della criminale condotta russa fa quel manipolo di politici, giornalisti, intellettuali italiani (in numero sempre minore) che, da due mesi, cerca di deviare l’attenzione dal truce despota del Cremlino ai leader dell’Occidente e agli americani.

Nella lotta elementare tra barbarie e civiltà, come pensano Conte e Salvini di dividere l’Occidente? Che penosa illusione! Che miserabile e indegna messinscena.

Che aspettarsi ora da Azovstal? Ci tocca sognare un Putin che torni umano, che faccia, in due mesi di sozzerie gratuite, un atto di umanità e lasci i giovani patrioti di Azovstal ricongiungersi con le loro famiglie.

Com’è untuosa e ipocrita la retorica pacifista che su Azovstal sta, scandalosamente, in silenzio. Un segno di umanità di Putin è un sogno? Sarebbe solo umano, troppo umano per uno scellerato che ormai trascina in giro l’immagine di uno sconfitto che fa collezione di crimini e di morti. Senza nemmeno aver mai dichiarato gli obiettivi della sua guerra.

Dobbiamo solo augurarci che Azovstal allunghi la lista della Norimberga, morale ed effettiva, che aspetta questo criminale? E’ triste.

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