di Dario Parrini
L’ex segretario della Cisl Savino Pezzotta in un’intervista uscita oggi su Avvenire contesta le scelte dell’Occidente sul conflitto in Ucraina per il quale indica come soluzione il modello della Resistenza nonviolenta danese ai nazisti.
A leggere queste cose chi ha studiato un po’ di storia della seconda guerra mondiale resta basito.
I nazisti occuparono tutta la Danimarca in un giorno, anzi in sei ore (“Guerra delle Sei Ore”), il 9 aprile 1940.
Il Paese fu abbandonato dagli invasori solo il 5 maggio 1945 grazie agli eserciti alleati e dopo che i comandanti delle forze tedesche si furono arresi nelle mani del generale britannico Montgomery.
In Danimarca durante l’occupazione tedesca operò come in altri Paesi europei un eroico movimento di Resistenza combattente (a partire dal gruppo Holger Danske capeggiato da Bent Faurschou-Hviid e Jørgen Haagen Schmith).
Queste formazioni ricevettero decisivi militari dagli inglesi e sono ricordate tra l’altro per aver organizzato il salvataggio di 8 mila ebrei, sottratti alle persecuzioni naziste e fatti arrivare nella vicina e libera Svezia.
Mi sembra che Pezzotta abbia fatto un esempio del tutto non pertinente.
Trovo opportuno consigliargli di vedere “L’ombra del nemico” (titolo originale “Flammen & Citronen”, regia di Ole Christian Madsen, 2008) che ha per protagonisti i due sopra citati capi partigiani danesi.