di Carlo Fusaro
Perfino da commentatori autorevoli, a caldo, leggo oggi che i ballottaggi delle comunali avrebbero premiato la strategia del c.d. campo largo del segretario Pd Enrico Letta.
Mi pare indispensabile chiarirsi le idee.
Pregiudizialmente: cos’è il “campo largo”? Il campo largo è espressione che indica l’alleanza del Pd con una serie di forze politiche vicine per presentare una credibile alternativa alle destre, INCLUDENDO, questo il punto, il M5S. Oppure vuol dire, come direi io, alleanza del Pd con le forze politiche vicine nella cultura e nei programmi e nelle scelte di fondo? Perché son cose molto molto diverse.
Ebbene, i ballottaggi (ma prima ancora il I° turno) hanno dimostrato che vince la seconda versione del “campo largo”, NON la prima.
Faccio parlare i dati, relativi a: Alessandria, Carrara, Catanzaro, Cuneo, Frosinone, Lucca, Monza, Parma, Piacenza, Sesto San Giovanni, Verona, Viterbo.
Il Pd e alleati vincono dappertutto tranne: Frosinone, Lucca, Sesto San Giovanni, Viterbo.
Il Pd era alleato con il M5S solo a: Alessandria, Catanzaro, Frosinone, Sesto San Giovanni, Viterbo. Sintesi: vince SENZA M5S in 6 grandi comuni su 12; vince CON M5S in 2 altri comuni; perde col M5S in 3 dei 5 in cui era alleato.
Ma vediamo più in dettaglio il presumibile concorso del M5S all’esito delle candidature intorno al Pd. La valutazione è resa più difficile dal fatto che, come è stato rilevato già al momento della presentazione delle liste, nella gran parte dei comuni il M5S, semplicemente, non si è presentato.
Dove si è presentato i dati del Ministero dell’Interno son questi: Alessandria (col Pd), 3.95%; Carrara (contro il Pd), 5.5%; Catanzaro (con) 2.77%; Cuneo (contro Pd), 1.67%; Frosinone (con) 1.32%; Sesto San Giovanni (con), 3.00%; Viterbo (con) 1.42%. In pratica il M5S ha percentuali ridicole dappertutto, salvo ad Alessandria, a Carrara e a Catanzaro: ed è risultato utile o decisivo SOLO ad Alessandria (il sindaco eletto è stato eletto col 54%); a Carrara era contro il centrosinistra, a Catanzaro Nicola Fiorita è stato eletto col 58% largamente oltre il contributo potenziale degli elettori M5S.
C’è davvero da augurarsi che Letta questi dati li studi bene e valuti quale sia il “campo largo” cui il Pd deve puntare per le elezioni 2023.
A me pare evidente che l’unica strada ragionevole è il “campo largo senza M5S di Conte e Grillo”: il campo largo definito dal sostegno alle politiche di riforme del PNRR e di Mario Draghi e dalla scelta di campo lucidamente fatta dallo stesso Letta in materia di politica estera e sostegno “whatever it takes” all’Ucraina. Qualsiasi altra scelta rischia non solo di alienare altre forze politiche da inserire nell’alleanza, ma di far perdere consensi più che di portarne. Quel che resta del M5S è oggi un alleato tossico ancor più che nel passato (Conte II).
Presidente del Comitato scientifico di Libertà Eguale. Già professore ordinario di Diritto elettorale e parlamentare nell’Università di Firenze e già direttore del Dipartimento di diritto pubblico. Ha insegnato nell’Università di Pisa ed è stato “visiting professor” presso le università di Brema, Hiroshima e University College London. Presidente di Intercultura ONLUS dal 2004 al 2007, trustee di AFS IP dal 2007 al 2013; presidente della corte costituzionale di San
Marino dal 2014 al 2016; deputato al Parlamento italiano per il Partito repubblicano (1983-1984).