di Andrea Ferrazzi
A fronte della trattativa a Bruxelles sui fondi europei, propongo alcune sintetiche considerazioni.
Fondi europei: cosa ci guadagna l’Italia.
1. Per la prima volta nella storia dell’Unione si emette debito comune garantito dal bilancio Ue. Significa che si passa dal singolo debito nazionale al debito comunitario. Essendo il nostro paese tra i più indebitati, ciò determina per noi un grande vantaggio;
2. All’Italia arrivano 81 miliardi a fondo perduto. A questi si aggiungono 127 miliardi di prestiti a tassa minimo e lunghissimo tempo di restituzione. Si tratta della cifra più alta di qualsiasi altro paese europeo. Tale trasferimento di risorse è pari al 12% della caduta del Pil nazionale 2020: l’Europa dunque compensa le nostre perdite dovute al Coronavirus, non lasciandoci in ginocchio ma viceversa consentendoci di rialzarci;
3. L’Erogazione dei fondi è basata su un progetto di riforma, in particolare transizione Green, digitale, riforma giustizia e pubblica amministrazione, sanità, supporto alle marginalità sociali. Anche questo è un elemento fondamentale: si affronta l’emergenza di oggi e si rilancia strutturalmente il paese in uno sviluppo sostenibile, per la qualità della vita e per nuovi posti di lavoro.
Ho sempre pensato che il nostro destino siano gli Stati Uniti d’Europa e che i veri patrioti siamo noi europeisti. Il risultato di questi giorni lo sta dimostrando.
Di certo, per fortuna dei nostri interessi di italiani, c’è la sconfitta sovranista su tutta la linea. È la sconfitta dei “sovranisti de noantri”, alla Meloni e Salvini, totalmente e fortunatamente marginali e isolati in Europa, amici di chi a Bruxelles non voleva dare all’Italia “neppure un centesimo”.
Senatore della Repubblica eletto nel collegio Veneto 01 e Capogruppo per il Partito Democratico in Commissione Ambiente e Territorio, nonché Vicepresidente della Commissione bicamerale d’inchiesta sul fenomeno delle Ecomafie. Già Responsabile nazionale all’Urbanistica per Anci. E’ stato Vicepresidente della Provincia e Assessore all’Urbanistica e alla Formazione del Comune di Venezia. Impegnato nell’associazionismo culturale e sociale nazionale e internazionale, si è occupato anche dei temi della cultura, della rigenerazione urbana e della valorizzazione del patrimonio immobiliare. E’ membro di presidenza di Legautonomie e dell’associazione Libertà Eguale. È sposato con Stella con cui ha tre figli: Pietro, Maria, Irene.