LibertàEguale

Gialloverdi basta, l’Italia non è un Luna Park

di Lia Quartapelle

 

 

Sulla manovra

Il governo dovrebbe preoccuparsi degli effetti sull’economia reale e sul risparmio degli italiani. Io sono molto preoccupata, come tante persone, della superficialità e dell’arroganza con cui si sta affrontando la manovra.

Molto onestamente, sono anni che l’Italia non vede un aumento così vertiginoso dello spread senza che vengano prese delle misure per dare dei segnali sull’affidabilità del Paese.

Mi sembra che ci sia una superficialità e una mancanza di attenzione all’interesse del nostro Paese che è, io penso, mai vista nella storia recente. Non è un luna park, l’Italia, in cui si fa un giro e si prova l’ebrezza di fare il ministro o il presidente del Consiglio.

 

Il governo tra istituzioni e cittadini

Il governo non deve dare delle risposte alle istituzioni internazionali, ma ai cittadini. Sono stati eletti con delle promesse molto al di là di quello che è possibile realizzare, stanno investendo – sembrerebbe, però non si sa perché stiamo parlando di cifre che vengono cambiate ogni giorno – 40 miliardi di euro in misure che non hanno niente a che fare con le priorità dell’Italia che sono i giovani, il lavoro, la crescita. Le risposte non le devono dare all’Ufficio parlamentare di bilancio, ma agli italiani. Io ricordo che i due terzi del debito italiano è detenuto da famiglie italiane. Scherzare con il debito significa scherzare con i risparmi degli italiani.

 

A proposito del Pd

Quando ci mostriamo uniti e sappiamo parlare delle questioni che hanno a che fare con il futuro dell’Italia torniamo a incidere nella vita pubblica.

Non sottovaluto la sconfitta, ma comunque sei milioni di italiani hanno creduto in noi. Noi siamo siamo stati puniti per un mix di arroganza, immagino attaccamento al potere, difficoltà ad ascoltare, più che per una valutazione di come si era governato.

In ogni caso dobbiamo fare un bagno di umiltà, interrogarci seriamente sulle ragioni della sconfitta e su quali punti abbiamo sbagliato quando eravamo al governo, il tema dell’immigrazione è uno di questi.

La seconda questione è che noi abbiamo creduto che facendo ripartire la crescita in Italia avrebbero beneficiato tutti, invece non è stato così. ‘è una fetta di disagio molto forte e noi queste cose le abbiamo affrontate troppo tardi nella legislatura. L’immigrazione, disagio, fragilità e povertà, ci siamo mossi tardi, ma ora stiamo facendo del nostro meglio per capire cosa è successo.

 

Verso il congresso

Faremo il congresso per tornare ad ascoltare e stiamo girando l’Italia con tante iniziative nei territori. Inoltre, abbiamo appena presentato una contro manovra che costa molto meno di quella proposta dal governo e affronta alcune delle priorità dell’Italia: i giovani, la questione della povertà e il reinserimento di chi ha perso il lavoro nel mercato del lavoro, e poi gli affitti. In Italia ci sono 4 milioni di persone che vivono in affitto, nessuno pensa a loro e noi abbiamo pensato a una serie di meccanismi di sgravio e di sostegno alle famiglie che fanno fatica a pagare l’affitto. È proprio una cosa diversa rispetto a questo governo che regala soldi, rubando poi il futuro al nostro Paese. Perché i soldi che vengono regalati oggi, qualcuno li dovrà pagare domani.

 

Aprire o meno al M5S?

Tutti coloro che sono candidati al congresso del Pd sono persone che in questi anni hanno sconfitto il M5S alle elezioni, sia alle politiche – come Matteo Richetti nel proprio collegio elettorale – che Nicola Zingaretti nelle elezioni regionali nel Lazio.

Questo non è il dibattito nel nostro partito, noi stiamo facendo un dibattito diverso che forse non è emerso e ci sforzeremo perché invece diventi sempre più evidente.

Noi vorremmo cercare di capire qual è la nostra idea di Italia, qual è la nostra idea di Europa e qual è il posto della sinistra nei cambiamenti radicali che stiamo vivendo. È un percorso che stiamo facendo con altri partiti del centrosinistra nel mondo, perché la domanda su come si rendono attuali la solidarietà, la giustizia sociale, il diritto al lavoro sono temi con cui ci siamo scontrati e su cui dobbiamo dare delle risposte.

 

Verso le Europee

La segreteria del Pd ha formalizzato il sostegno al candidato comune della famiglia socialista che è Franz Timmermans. Noi stiamo definendo con gli altri Paesi e con gli altri partiti fratelli una piattaforma comune con una persona, un leader, che parli di lavoro, della riforma sociale, che parli di Europa nel mondo e parli di giovani.

 

(Testo rielaborato dall’intervista a Formiche del 10-10-2018)

1 Commenti

  1. Gianfranco domenica 18 Novembre 2018

    Gentile Lia Quartapelle tutto il suo scritto mette in luce i limiti della sinistra e del PD: non avete una risposta concreta ai problemi attuali. Affronterete, studierete, osserverete insieme ad altri quello che ci sarebbe da fare. Non le viene mai il dubbio che dopo tutti questi anni non siete ancora in grado di conoscere il mondo attuale?

    Rispondi

Lascia un commento

L'indirizzo mail non verrà reso pubblico. I campi richiesti sono segnati con *