di Danilo Di Matteo
Da noi l’ago della bilancia per antonomasia era Ugo La Malfa (soprannominato, non a caso, Ugo La Bilancia). Si pensi solo alla profetica Nota Aggiuntiva, presentata in Parlamento il 22 maggio 1962.
E Bettino Craxi ha guidato per lunghi anni, nel cuore degli anni Ottanta, l’esecutivo, pur essendo il leader del terzo partito nazionale.
Oggi in Francia Emmanuel Macron è e resta di certo il presidente. Ma, con un’Assemblea nazionale tanto composita, l’ago della bilancia diviene a parer mio Raphaël Glucksmann, di fatto alla guida dei socialisti. I partiti personali, ecco uno dei messaggi di fondo, forse il principale, del voto francese, sono al tramonto. Un leader è tale in quanto espressione di una tradizione, di una storia, per quanto travagliata, di un radicamento sociale e territoriale.
Gli elettori d’oltralpe, insomma, non hanno semplicemente impedito alla destra estrema e xenofoba di governare. Hanno anche posto le premesse per una rinascita democratica, pur fra mille e mille ostacoli, difficoltà e insidie; hanno provato a indirizzare le istanze di una società più che mai complessa e in crisi lungo il solco della République.
Una scommessa e una sfida per l’Europa intera.
Psichiatra e psicoterapeuta con la passione per la politica e la filosofia. Si iscrisse alla Fgci pensando che il Pci fosse già socialdemocratico, rimanendo poi sempre eretico e allineato. Collabora con diversi periodici. Ha scritto “L’esilio della parola”. Il tema del silenzio nel pensiero di André Neher (Mimesis 2020), Psicosi, libertà e pensiero (Manni 2021), Quale faro per la sinistra? La sinistra italiana tra XX e XXI secolo (Guida 2022) e la silloge poetica Nescio. Non so (Helicon 2024) È uno degli autori di Poesia e Filosofia. I domini contesi (a cura di Stefano Iori e Rosa Pierno, Gilgamesh 2021) e di Per un nuovo universalismo. L’apporto della religiosità alla cultura laica (a cura di Andrea Billau, Castelvecchi 2023).