di Marco Campione
Ho conosciuto Graziella Pagano almeno quattro volte.
1- La prima che ricordo da giovane uomo, lei parlamentare mio padre al MIUR, quando scendevo a Roma per stare un po’ con lui e se volevo vederlo mi dovevo sciroppare ore e ore al secondo piano di Viale Trastevere. Nonostante sia stato probabilmente un incontro fugace, si è stampata la mia memoria l’autorevolezza di questa bellissima donna che entra nell’ufficio di Berlinguer e io vengo fatto accomodare fuori dopo che ci hanno presentati. Lei è stata per quella stagione ciò che per la nostra è stata Maria Coscia, anche lei prematuramente scomparsa purtroppo. Molti anni dopo abbiamo riso quando è venuta a trovarmi al Ministero e il suo ingresso nel mio ufficio mi ha evocato quel ricordo.
2- Poi l’ho conosciuta e frequentata più assiduamente nella mia militanza in Libertà Eguale, l’associazione di cultura politica nata per unire i riformisti di tutti i partiti della cosiddetta prima repubblica, che non poteva non vederla tra le più fiere dirigenti. Da lei ho imparato molto. Ci siamo detti tante volte (entrambi senza troppa speranza potesse accadere) che Libertà Eguale oggi dovrebbe tornare a svolgere quel ruolo. Ci riproveremo anche per lei ad unire i riformisti: e se non sarà in Libertà Eguale sarà in Renew Italia.
3- L’ho conosciuta la terza volta quando ero Capo della Segreteria del Sottosegretario Faraone e mi è venuta semplicemente a salutare e complimentarsi con me. Ero a Roma non potevo non passare. Te lo meriti, sei bravo. E fu la volta che ridemmo di quanto lei non fosse cambiata e di quanto io non dovessi lasciarmi schiacciare dal cognome che orgogliosamente porto. Da oggi in poi tu non sei più il figlio di Vittorio, è lui il padre di Marco. E ancora la politica, intesa non solo come servizio ma come missione: il vostro compito è fare tutto quello che noi non abbiamo avuto il coraggio di fare. Che a ripensarci, questa sì che è stata una responsabilità da far tremare le vene e i polsi.
4- L’ho conosciuta per la quarta e ultima volta quando abbiamo fondato Italia Viva. E, non ricordo se poco prima o poco dopo, ho saputo della sua malattia. E ho conosciuto la leonessa, che poi era sempre la stessa donna bellissima, autorevole e forte che ho conosciuto tutte le volte che l’ho conosciuta.
Mancherà a molti. La mia fortuna è stata conoscerla almeno quattro volte. È mancata a chi non ha avuto la stessa fortuna, credetemi se siete tra questi vi è mancata.
I funerali si terranno martedì 20 settembre, alle ore 17, presso la Basilica Santuario del Carmine Maggiore, in Piazza del Carmine 2, a Napoli. Non potrò esserci. Se qualcuno di voi ci sarà, nel portarle l’ultimo saluto deponga un fiore o anche solo un sorriso anche da parte mia, se può.
Esperto di politiche per l’Education, ha lavorato nell’azienda che ha fondato fino a quando non ha ricoperto incarichi di rilievo istituzionale. Approdato al MIUR con il Sottosegretario Reggi, è stato Capo della Segreteria dei Sottosegretari Reggi e Faraone e ha lavorato nella Segreteria del Ministro Valeria Fedeli. Ha collaborato alla stesura de La Buona Scuola, il “patto educativo” che il Governo Renzi ha proposto al Paese. Ha scritto di politica scolastica su Europa, l’Unità e su riviste on line del settore. Il suo blog è Champ’s Version