di Stefano Ceccanti
Noterella sulla non crisi ed i suoi beneficiari
I litigi sono anche veri, a mio avviso sono soprattutto funzionali a occupare l’intera scena politica, di governo e di opposizione da parte di m5s e Lega, comunque non produrranno crisi.
Perché non ci sarà la crisi sul decreto sicurezza
Tutte le votazioni fiduciarie avvengono a maggioranza semplice, ossia i s£ devono superare i no. Per la fiducia sul decreto sicurezza al Senato non è quindi per niente necessario arrivare a 160 voti. Da questa legislatura il Senato si è allineato alla Camera nella disciplina delle astensioni che non si sommano più ai No. Chi si astiene non dice niente. Concretamente è favorito il Governo sulla questione di fiducia e l’opposizione sulla mozione di sfiducia.
Perché non ci sarà la crisi sulla Tav
Per bloccare la Tav ci vorrebbe una maggioranza a favore su un testo giuridico vincolante. I testi di cui si parla non lo sono e comunque non c’è nessuna maggioranza contro la Tav. Se ognuno vota il suo testo non ne passa nessuno e la Tav va avanti.
Se così è, i media che continuano ad alimentare allarmismo aiutano il consenso elettorale della maggioranza e gli esponenti dell’opposizione che vi si adeguano sono fondamentalmente dei masochisti perché lasciano tutto lo spazio a Lega e M5s.
Vicepresidente di Libertà Eguale e Professore di diritto costituzionale comparato all’Università La Sapienza di Roma. È stato Senatore (dal 2008 al 2013) e poi Deputato (dal 2018 al 2022) del Partito Democratico. Già presidente nazionale della Fuci, si è occupato di forme di governo e libertà religiosa. Tra i suoi ultimi libri: “La transizione è (quasi) finita. Come risolvere nel 2016 i problemi aperti 70 anni prima” (2016). È il curatore del volume di John Courtney Murray, “Noi crediamo in queste verità. Riflessioni sul ‘principio americano'” , Morcelliana 2021.