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Il deficit di istruzione blocca il Paese

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Abbiamo presentato oggi, nella sede di Libertàeguale in Via del Pantheon a Roma, “La Società del 4 per cento”, una ricerca realizzata da Antonio Preiti, sulla base di 54mila interviste su molti aspetti della vita quotidiana, sull’istruzione, sui consumi e gli orientamenti politici degli Italiani.

All’incontro, aperto dai saluti del direttore di Libertàeguale Marco Martorelli e moderato da Stefano Ceccanti, vicepresidente di Libertàeguale, oltre all’autore, hanno partecipato i giornalisti Lina Palmerini de Il Sole 24 Ore e Fabio Martini de La Stampa

Secondo la ricerca l’elemento di fondo che spacca l’Italia, e concentra il potere in un gruppo ristretto, è la scarsa qualità dell’istruzione. L’insufficiente qualità scolastica avvantaggia chi ha opportunità di crescita extra-scolastica, soprattutto nelle famiglie più agiate, e questo impedisce la mobilità sociale e blocca il Paese.

Oltre all’istruzione un fattore che blocca il Paese è la mancanza di fiducia delle persone verso gli altri. Questo elemento rende difficoltoso anche fare impresa, creare associazioni e impoverisce la qualità della vita sociale. Un altro elemento è la scarsa diffusione del lavoro, sia perché la disoccupazione è elevata, sia per il gran numero di pensionati. Il quarto fattore è il mondo digitale, che spacca in due il Paese tra chi ha pieno accesso a internet e chi ne è precluso.

Questo studio intende avviare una riflessione approfondita sul futuro del Partito Democratico e, soprattutto, sui suoi rapporti con la società italiana.

Di seguito il video dell’evento: