di Umberto Minopoli
I Cinquestelle, primo partito in Parlamento, passano in 14 mesi, dal guidare il governo più a destra della storia d’Italia a guidare il governo più a sinistra.
Non sono cambiati loro. Nel governo non solo mantengono la stessa forza e influenza (semmai l’hanno accresciuta con Conte premier solitario) ma mantengono la stessa narrazione con cui hanno vinto le elezioni: antipolitica, antimodernità, decrescita.
In realtà, nei 14 mesi del Conte 1, tutte le elezioni i 5S le hanno perse e, nella realtà, prima che si aprisse la crisi, i Cinquestelle erano dimezzati nei consensi. La rappresentazione attuale del Conte 2 non riflette la realtà del paese dove i 5S non sono più la prima forza politica.
Per giustificare un ribaltone che va ad oggettivo vantaggio dei soli 5S si accampa, da parte di molti, una motivazione incredibile, che i leader della sinistra non contestano. E che è questa: il Conte 2 rispetto al Conte 1 rappresenterebbe un’alleanza più omogenea ed affine rispetto al Conte 1. Insomma: i Cinquestelle sarebbero una forza di centrosinistra, programmaticamente e come valori, più vicina al Pd che alla Lega di Salvini. E oggi, perciò, come sostiene Berlusconi, avremmo al governo tre forze di sinistra.
Se il Pd aderisce a questa idea stramba e forzata si consegna alla fine della sua identità: non solo quella degli anni di Renzi ma di tutto il decennio precedente. Il Pd nasce con un progetto: un partito a “vocazione maggioritaria”, capace di prendere voti ben oltre il recinto della tradizionale sinistra, partito non più di sinistra tradizionale ma di centrosinistra.
Insomma: quella dei Cinquestelle, populismo di sinistra, non dovrebbe avere alcuna somiglianza e affinità con l’identità del Pd. Invece si va, a tappe forzate, verso questa assimilazione. Già subito estendendo l’alleanza con i 5 Stelle al terreno locale e regionale. E modificando in senso proporzionale la legge elettorale.
Questa deriva consegnerebbe ai 5S la guida “ideale” della coalizione e farebbe dell’oscuro, vacuo e trasformista avvocato Conte il leader del futuro delle “tre sinistre”. Per me un incubo.
Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare. Ha lavorato nel Gruppo Finmeccanica e in Ansaldo nucleare. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro delle Attività Produttive tra il 1996 e il 1999. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dei Trasporti dal 1999 al 2001. Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico per le politiche industriali tra il 2006 e il 2009.
Neanche io amo i 5S, ma la tua mi sembra un’ossessione, in gran parte colpa nostra, non mia e tua, ma soprattutto di quei nostri amici, che promettendo distese sconfinate, hanno rotto il giocattolo e loro sono arrivati ad un misero 3%.
Certo ora si è temporeggiato, sono convinto che alla Leopolda, sapremo riprendere con più determinazione il cammino.