di Natale Forlani
8mila assunzioni per i servizi pubblici per l’impiego e il personale di Anpal servizi a casa…
Confesso che affronto con difficoltà l’argomento, dati i miei trascorsi personali nella agenzia nazionale Italia lavoro, oggi Anpal servizi, ma la notizia che buona parte del personale, assunto con contratti a termine dalla Agenzia nazionale del lavoro, debba essere dismesso in coincidenza di un massiccio programma di assunzioni nei servizi pubblici per il lavoro, mi lascia addolorato e sconcertato.
Addolorato perché un buon numero di queste persone, ho avuto modo di apprezzarle per il loro impegno e per la qualità delle prestazioni erogate.
Sconcertato perché trovo francamente allucinante che mentre si organizzano concorsi regionali e nazionali per assumere persone da inserire nei servizi pubblici per l’impiego, peraltro da formare, si dismettano professionalità sperimentate per via della impossibilità di prorogare i contratti termine per effetto delle norme stabilite nel cosiddetto decreto Dignità.
Una legge che, nella propaganda del governo in carica è principalmente finalizzata a stabilizzare i contratti a termine!!!
Riassumiamo i termini della questione:
1- il governo gialloverde, nel dl del reddito di cittadinanza, aveva previsto l’assunzione da parte di Anpal servizi di 6mila operatori per i servizi pubblici per l’impiego, per favorire l’inserimento al lavoro dei percettori dei sussidi. Il provvedimento era palesemente squinternato. Perché il rapporto tra povertà e politiche attive del lavoro, come dimostrato successivamente, è di scarso significato. E, soprattutto, perché la competenza sulla materia dei servizi per l’impiego era ed è delle regioni. Queste ultime, infatti contestavano la proposta, che dopo finte resistenze il governo si rendeva disponibile a modificare;
2- la finalità era sbagliata, ma l’occasione di potenziare i centri per l’impiego era ghiotta. Anche per varare finalmente un programma nazionale di potenziamento condiviso, definendo più compiutamente il ruolo di coordinamento e di supporto della Agenzia nazionale, con quello della organizzazione dei servizi per l’impiego nel territorio di competenza delle regioni. Pertanto sarebbe stato ragionevole prefigurare un programma di consolidamento della agenzia nazionale, stabilizzando un numero congruo di professionalità e di attività sviluppate nel tempo in condizioni di incertezza operativa, e destinare alle regioni i programmi di potenziamento del personale dei servizi;
3- troppo semplice… le regioni ottengono i loro desiderata, oltre 5mila assunzioni in prima istanza tramite concorsi, mentre alla agenzia nazionale viene conferito l’incarico di assumere, con procedure discutibili, altre 3mila persone con contratto a termine. Per fare che?… Un percorso di formazione, affiancati dal personale delle regioni, finalizzato a dare assistenza tecnica al personale delle regioni!!!!!!!
Che fine faranno questi mitici NAVIGATOR dopo il contratto a termine non è lecito sapere. Se sono svegli si candideranno successivamente nei concorsi regionali valorizzando il loro tirocinio.
Per i 600-700 precari di Anpal il destino è beffardo. Chiamati, nel frattempo, a cercar di dimostrare che il reddito di cittadinanza è una cosa seria, a dare una mano ad assumere altri contratti a termine, e di essere spediti a casa per conto del decreto Dignità che doveva favorire la loro stabilizzazione!! Il tutto dopo che il ministero del lavoro ha investito qualche miliardo di euro a carico dello Stato.
Un vero capolavoro!!
Il nostro super ministro del lavoro, e incarichi vari , interpellato sulla materia da Formigli (Piazza pulita) risponde “sia ben chiaro, prima facevano i corsi per pagare i formatori, noi li faremo per dare il lavoro…”. Non è uno scherzo, questo è davvero il nostro ministro del lavoro, e il corso di formazione glielo ha fatto Casaleggio, per pagare il formatore e per dargli un lavoro…
Natale Forlani è stato segretario confederale della Cisl e ad di Italia Lavoro (Agenzia strumentale del Ministero del Lavoro, della quale ha assunto anche la carica di presidente nel 2009). Già direttore generale dell’Immigrazione del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, è stato estensore, insieme a Marco Biagi ed altri autori, del Libro Bianco sul Lavoro.