LibertàEguale

Il pignoramento dei conti: un po’ di chiarezza

EDIFICIO ESTERNO DELLA AGENZIA DELLE ENTRATE TRENTO 23 MAGGIO 2012 FOTO PAOLO PEDROTTI

di Luigi Marattin
COME FUNZIONA OGGI (senza norma)
1) ricevo un accertamento esecutivo o una cartella di pagamento perché non ho pagato i contributi al mio dipendente.
2) ho un anno di tempo per avviare tutti gli strumenti che la legge mi mette a disposizione per contestarla, o per bloccarne l’esecutività.
3) trascorso un anno – senza che il punto precedente sia stato avviato – il fisco mi scrive e mi dice “paga entro 5 giorni o chiedi la rateizzazione” (grazie ad un emendamento di Italia Viva della scorsa legislatura, la possibilità della rateizzazione è concessa anche per somme rilevanti e senza burocrazia)
4) se non si paga o non si chiede la rateizzazione, inizia il pignoramento: il fisco accede all’anagrafe dei rapporti finanziari e vede che sono titolare di un conto corrente, ma non può vedere la giacenza; deve quindi passare per la banca, avvisarla che è iniziata la procedura, chiedere che comunichi la giacenza e procedere materialmente al pignoramento. Nel frattempo ho avuto tempo di svuotare il conto, con un bel marameo al fisco e a tutta la palazzina sua (nonché ai fessi che invece le tasse le pagano).
COSA CAMBIA CON LA NORMA
I primi tre punti rimangono uguali.
Cambia il quarto. Il fisco – trascorso un anno senza che la cartella sia stata impugnata e trascorsi i 5 giorni senza che sia stata richiesta la rateizzazione di vari anni – non deve fare tutto il giro con la banca ma accede per via telematica al conto e pignora la somma dovuta.
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Se non si accetta la norma (e ci si rassegna al fatto che meno del 20% delle somme dovute siano incassate), allora tanto vale smetterla con la retorica della lotta all’evasione fiscale. E diciamoci tranquillamente che chi non vuole pagare le tasse può continuare a farlo, alla faccia delle persone oneste.
Piuttosto, potremmo cogliere l’occasione per rilanciare una sfida interessante che Italia Viva aveva già posto al vice-ministro Leo quando votammo la delega fiscale: va bene rafforzare la lotta all’evasione, ma che ne dice di approvare la nostra proposta che renderebbe OBBLIGATORIO per il governo usare le risorse recuperate dalla lotta all’evasione ( = riduzione strutturale del tax gap) per ridurre le tasse a famiglie e imprese?

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