di Alessandro Maran
Negli ultimi anni, l’evento principale della politica in Germania è stata l’ascesa del partito nativista di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD). Alimentando e cavalcando il sentimento anti-immigrazione, l’AfD è cresciuta nei sondaggi ed ha ottenuto buoni risultati alle elezioni, fino ad occupare un posto di rilievo nel panorama politico tedesco, proprio come hanno fatto i populisti di estrema destra altrove in Europa e negli Stati Uniti.
Il mese scorso c’è stata una svolta con la notizia, da parte del media investigativo Correctiv, di un “incontro segreto” (tenutosi nella città tedesca di Potstdam, fuori Berlino) nel corso del quale i rappresentanti dell’AfD avrebbero incontrato “attivisti dell’estrema destra e neonazisti” e pianificato di deportare gli immigrati e i cittadini tedeschi “non assimilati” a causa delle loro origini etniche (
https://correctiv.org/…/01/15/secret-plan-against-germany/). L’AfD nega di avere piani del genere (
https://www.reuters.com/…/afd-denies-any-plan-deport…/).
Dopo che Correctiv ha pubblicato il suo rapporto, in tutta la Germania sono scoppiate proteste contro l’AfD (
https://edition.cnn.com/…/germany-protests…/index.html?). Sul Times, Sauerbrey scrive: “La cosa strana è che il rapporto Correctiv non ci ha detto nulla che non avremmo potuto già immaginare. Sappiamo che l’estrema destra si fonda su fantasie razziste di omogeneità etnica, e l’AfD è da tempo considerata estremista. Eppure, per anni, molti tedeschi hanno visto l’ascesa dell’estrema destra con un certo distacco: anche se l’AfD è arrivata a toccare circa il 20% nei sondaggi, la minaccia che rappresentava era considerata con una certa sufficienza. Ora non più. La Germania, finalmente, si è svegliata”.
Su
DER SPIEGEL, un articolo firmato da 17 giornalisti racconta che i tedeschi consuetudinari e pro-democrazia si sono risvegliati dalla passività di fronte all’estrema destra: “Le rivelazioni sull’incontro di Potsdam hanno fatto capire a molte persone quanto le fantasie di purezza dell’estrema destra siano diventate radicali. E quanto concrete. In quel momento hanno evidentemente capito chi l’AfD e i suoi compagni che la pensano allo stesso modo vorrebbero cacciare dal Paese. Potrebbero essere i loro vicini o i loro colleghi di lavoro. I loro amici. O loro stessi”.
“Da allora – scrivono – centinaia di migliaia di persone sono scese in strada, non solo le persone che di solito si presentano alle proteste, ma anche la tanto decantata classe media. Stanno lasciando i loro salotti e mostrano la loro volontà di combattere per la prima volta. Oppongono resistenza. Domenica scorsa, durante quello che probabilmente è stato l’evento più grande fino ad oggi, davanti al Palazzo del Reichstag a Berlino, gli oratori hanno gridato più volte questa frase: ‘Noi siamo il firewall!’”. La domanda ora, suggeriscono gli autori di Der Spiegel, è se questa energia anti-estrema destra possa essere mantenuta, organizzata e diretta ( https://www.spiegel.de/…/can-the-german-people-stop-the…).
Già senatore del Partito democratico, membro della Commissione Esteri e della Commissione Politiche Ue, fa parte della presidenza di Libertàeguale. Parlamentare dal 2001 al 2018, è stato segretario regionale dei Ds del Friuli Venezia Giulia.