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La questione curda nella crisi siriana

di Alessandro Maran

 

E i curdi? Fino alle vicende delle ultime settimane, le linee di controllo militare in Siria erano in buona parte congelate dal 2020. Ma anche se la guerra civile si era affievolita, il regime di Assad non aveva il pieno controllo del paese. Tutt’altro: in particolare, circa un quarto del paese è sotto il controllo delle Forze democratiche siriane (SDF) guidate dai curdi e sostenute dagli Stati Uniti, che hanno contribuito a sradicare l’ISIS dalla regione nel 2019.
Cosa accadrà loro ora? Su AL-Monitorr, Amberin Zaman ha riferito l’altra settimana che il cessate il fuoco locale tra le SDF e le forze sostenute dalla Turchia è svanito (https://www.al-monitor.com/…/turkey-backed-syrian…). Si sa che la Turchia considera i combattenti curdi una minaccia e si è già scontrata con loro in Siria. Le forze della milizia siriana sostenute dalla Turchia occupano un territorio adiacente a quello delle SDF. HTS, il principale gruppo ribelle che ora controlla Damasco, ha affermato che l’intera gamma di milizie siriane dovrebbe essere riportata sotto il controllo dello Stato. Ma i curdi siriani hanno mantenuto la loro enclave per anni e, nel vicino Iraq, i curdi godono di autonomia federata. Al Washington Institute for Near East Policy, Ido Levy ipotizza che il gruppo islamista HTS potrebbe essere riluttante a consentire alle SDF laiche di continuare a godere dell’autogoverno (https://www.washingtoninstitute.org/…/supporting-sdf…). Ma per preservare il loro unico partner affidabile e capace nella lotta contro lo Stato Islamico, gli Stati Uniti, sostiene Levy, devono aiutare le SDF a dissuadere HTS e a respingere le milizie sostenute dalla Turchia.

“Le Forze Democratiche Siriane (SDF) sostenute dagli Stati Uniti e dominate dai curdi hanno preso il controllo la scorsa settimana di diverse città importanti nel governatorato di Deir al-Zor dopo il ritiro delle forze del regime siriano e delle milizie sostenute dall’Iran. Ora che Bashar al-Assad è stato estromesso, questo potrebbe dare alle SDF un vantaggio su cui far leva nelle discussioni sul futuro della Siria, scrive Wladimir van Wilgenburg per il Middle Est blog Diwan del Carnegie Endowment for International Peace (https://carnegieendowment.org/middle-east/diwan/2024/12/eastern-syria-after-assad?lang=en¢er=middle-east). “Tuttavia, la situazione espone potenzialmente le SDF anche a combattere con gruppi armati rivali per il controllo e potrebbe sovraccaricare le sue forze in un contesto segnato dai continui attacchi da parte dei gruppi sostenuti dalla Turchia”. Un attivista ha detto infatti a van Wilgenburg che alcune popolazioni locali “non vogliono essere governate dai curdi” e potrebbero preferire altre forze ribelli siriane.

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