di Alessandro Maran
“Le Forze Democratiche Siriane (SDF) sostenute dagli Stati Uniti e dominate dai curdi hanno preso il controllo la scorsa settimana di diverse città importanti nel governatorato di Deir al-Zor dopo il ritiro delle forze del regime siriano e delle milizie sostenute dall’Iran. Ora che Bashar al-Assad è stato estromesso, questo potrebbe dare alle SDF un vantaggio su cui far leva nelle discussioni sul futuro della Siria, scrive Wladimir van Wilgenburg per il Middle Est blog Diwan del Carnegie Endowment for International Peace (https://carnegieendowment.org/middle-east/diwan/2024/12/eastern-syria-after-assad?lang=en¢er=middle-east). “Tuttavia, la situazione espone potenzialmente le SDF anche a combattere con gruppi armati rivali per il controllo e potrebbe sovraccaricare le sue forze in un contesto segnato dai continui attacchi da parte dei gruppi sostenuti dalla Turchia”. Un attivista ha detto infatti a van Wilgenburg che alcune popolazioni locali “non vogliono essere governate dai curdi” e potrebbero preferire altre forze ribelli siriane.
Giornalista, direttore di Libertà Eguale e della Fondazione PER. Collaboratore de ‘Linkiesta’ e de ‘Il Riformista’, si è occupato di comunicazione e media relations presso l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio. Direttore responsabile di Labsus, è stato componente della Direzione nazionale di Cittadinanzattiva dal 2000 al 2016 e, precedentemente, vicepresidente nazionale della Fuci. Ha collaborato con Cristiano sociali news, L’Unità, Il Sole 24 Ore, Europa, Critica Liberale e Democratica. Ha curato il volume “Riformisti. L’Italia che cambia e la nuova sovranità dell’Europa” (Rubbettino 2018).