Piangiamo la scomparsa improvvisa di Giorgio Armillei, riformista coerente e concreto
di Stefano Ceccanti
Ci ha lasciato del tutto improvvisamente stamani, a Terni, Giorgio Armillei.
Laureato in Giurisprudenza all’Università La Sapienza, Giorgio Armillei aveva sempre saputo unire l’impegno professionale prima nella Cisl e poi, come dirigente, nel Comune di Terni, con quello ecclesiale, civico ed intellettuale. Aveva fatto parte della Presidenza nazionale della Fuci, di quella diocesana dell’Azione Cattolica ed era uno degli animatori del Gruppo del Landino che si riunisce ogni anno a Camaldoli.
Intensamente impegnato per la crescita dell’intera comunità umbra con idee, progetti e proposte, è stato per una stagione importante anche assessore al Comune di Terni, impegnandosi per il suo rilancio innanzitutto intorno all’idea di farne Città capitale della Cultura.
Politico integerrimo, intellettuale dall’animo gentile, da acuto analista della politica ha fatto sempre sentire in tutti questi anni la sua voce di riformista, coerente e pragmatico al tempo stesso, in numerosi interventi sulle vicende politiche nazionali ed europee, anche per l’associazione Libertà Eguale.
Ci mancherà moltissimo.
Un abbraccio alla moglie Donatella e al figlio Francesco.
Vicepresidente di Libertà Eguale e Professore di diritto costituzionale comparato all’Università La Sapienza di Roma. È stato Senatore (dal 2008 al 2013) e poi Deputato (dal 2018 al 2022) del Partito Democratico. Già presidente nazionale della Fuci, si è occupato di forme di governo e libertà religiosa. Tra i suoi ultimi libri: “La transizione è (quasi) finita. Come risolvere nel 2016 i problemi aperti 70 anni prima” (2016). È il curatore del volume di John Courtney Murray, “Noi crediamo in queste verità. Riflessioni sul ‘principio americano'” , Morcelliana 2021.
Sono molto addolorato. Armillei è stato uno dei miei più solidi riferimenti in tema di giustizia . Ricordo, in particolare, la relazione che presentò alla Assemblea di Orvieto di Libertaeguale. Mi e ci mancherà moltissimo. Avrebbe certamente dato un grande contributo alla sinistra riformista che si trova all’appuntamento con le riforme del governo Draghi e con l’iniziativa referendaria.