LibertàEguale

Lo smart working nella PA non sia un periodo di non lavoro

di Pietro Ichino

 

La disputa sindacale sul ritorno al lavoro da remoto per i dipendenti pubblici dovrebbe essere risolta sulla base della misurazione rigorosa degli effetti, finora quasi del tutto mancata

 

È in atto un braccio di ferro fra i sindacati del settore pubblico, che chiedono un ritorno allo smart working su larga scala, e il ministro Brunetta, che cerca di arginare la pressione per il ritorno al regime “tutti a casa”.

Al ministro, di cui va apprezzato l’impegno, mi permetto di rivolgere un suggerimento: prenda spunto dal recente rapporto dell’Istat sul lavoro nelle amministrazioni pubbliche per imporre una rilevazione capillare degli effetti del lavoro agile.

L’Istat ci informa che “solo una amministrazione su tre [fra quelle in cui è stato praticato] ha analizzato l’impatto dello smart working sui livelli di produttività dell’ente”; e solo nel 27,6% dei casi sono state effettuate rigorose rilevazioni quantitative: complessivamente, dunque, meno di un caso su dieci.

Quel che è peggio è che in meno della metà di questi casi effettivamente misurati è stato rilevato un impatto soddisfacente sulla produttività effettiva.

Su quello che è accaduto nella parte restante delle amministrazioni, quelle che non hanno effettuato alcuna rilevazione, la percezione esterna è quella di una grave paralisi.

Così stando le cose, è giustissimo lasciare alle amministrazioni la massima flessibilità per un ritorno “responsabile e intelligente” allo smart working, come prevede la circolare interministeriale 7 gennaio 2022, purché però si pongano alcuni requisiti indispensabili:

1- che il lavoro da remoto sia materialmente possibile (in particolare, che sussista l’accessibilità da remoto al sistema informatico dell’amministrazione);

2- che l’amministrazione sia in grado di stabilire la quantità del lavoro destinato a essere svolto da remoto e di misurarne il risultato;

3- che entrambi gli aspetti siano oggetto di un monitoraggio costante e di relazione analitica.

Solo così si eviterà che il nuovo periodo di lavoro agile emergenziale nelle amministrazioni possa tornare a essere – come troppo diffusamente è stato nel biennio passato – un periodo di non lavoro.

 

Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 557, 10 gennaio 2022 – Tutti gli altri articoli e interviste su questo tema sono facilmente raggiungibili attraverso il portale a esso dedicato.

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