LibertàEguale

Mattarella sulle commissioni d’inchiesta, bando agli equivoci interessati

di Carlo Fusaro

Se c’è un tema che giustifica l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta ex art. 82 Cost. (che parla di “materie di pubblico interesse“) questa è la pandemia da Covid-19.

Si tratta di capire perché e in che senso eravamo così impreparati, come tutte le amministrazioni interessate hanno reagito, sulla base di quali piani, secondo quale riparto di competenze, con quali effetti e conseguenze, compiendo quali scelte (e quali non scelte, e quando) politiche, amministrative, legislative.

Lo scopo? Quello classico delle inchieste parlamentari: mettere il Parlamento in condizioni di dettare gli indirizzi e adottare le innovazioni legislative che inducano tutte le pubbliche amministrazioni a far si che il Paese giunga meglio preparato alla prossima pandemia.

Purtroppo negli ultimi decennio la democrazia competitiva mal intesa ha trasformato gran parte delle inchieste parlamentari in brutali strumenti di lotta politica (talora quasi vendetta) delle alternanti maggioranze contro le altrettanto alternanti opposizioni. In genere alla pressoché esclusiva caccia di responsabilità non tanto politiche generali quanto di singole personalità e singole forze politiche.

A ben vedere sempre anche in passato e perfino per commissioni sulla cui opportunità tutti convenivano si è discusso su oggetto e limiti dell‘istituenda commissione. Ma indubbiamente la distorsione nelle ultime legislature si è accentuata. Ed è un danno serio al Paese: che su un tema del genere avrebbe diritto non a vendette politiche quanto a indicazioni e soluzioni per il futuro.

Venendo alle parole inappuntabili del presidente Mattarella (che stava affrontando davanti alla stampa la centrale questione della separazione dei poteri e del rispetto delle rispettive competenze) queste in nessun modo vanno intese come una forma velata di no all’istituzione della commissione d‘inchiesta Covid.

Le parole di Mattarella sono un invito a non andare a caccia di eventuali responsabilità penali o civili individuali (per questo c‘è appunto la magistratura): ma di quelle amministrative eventuali e magari anche in senso lato politiche. Avendo bene in mente che un grande paese non vive di continue esasperanti reciproche cacce ai “colpevoli“ veri o presunti. Un grande Paese ha bisogno di sagge scelte politiche, organizzative, amministrative (che coinvolgono tutte le pubbliche amministrazioni) e valgano a far sì che non ci si trovi più tanto impreparati in futuro. Per questo ben venga una seria approfondita inchiesta parlamentare che tocchi tutti gli aspetti dei tre anni di pandemia. (Purtroppo la guerra di parole a limitare l’ambito dell’inchiesta non promette bene: ed è inutile perché nulla può davvero fermarla. Anzi: a ben vedere l’unico limite dovrebbe proprio essere NON andare a caccia di responsabilità che non siano politiche. Ci penserà e ci sta pensando la magistratura. Ed ecco il senso, secondo me, delle parole di Sergio Mattarella.)

1 Commenti

  1. leonardo lunedì 31 Luglio 2023

    quindi non ha alcun senso se non di essere una commissione strumentale l’aver escluso le regioni dal campo di indagine

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