di Ileana Piazzoni
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
E’ evidente che Salvini punti sul fatto che l’indagine a suo carico gli porti ulteriore consenso, dato che ha costruito tutta l’operazione appositamente.
Com’è andata fin qui
I migranti in questione erano stati soccorsi mercoledì al largo di Lampedusa da due motovedette della Guardia Costiera italiana, che avrebbero potuto portarli direttamente a Lampedusa. Invece è stato dato l’ordine di trasbordarli sulla Diciotti, la nave ammiraglia. Perché? Perché è una nave in grado di ospitare molte persone per un tempo abbastanza lungo. Salvini, con l’appoggio del fido Toninelli, ha voluto creare un caso internazionale. Subito dopo, ha iniziato a dire continuamente che l’unico responsabile da indagare era lui, mentre nella realtà stava ben attento a far firmare gli atti ai suoi sottoposti.
Fin qui la storia. Mi colpisce però lo sbandamento che molte persone, che si oppongono alle politiche di Salvini, stanno avendo in queste ore. Che lui cerchi di far passare il suo disegno (ho impedito che i migranti sbarcassero in Italia e sono perseguito da magistrati del Pd) è ovvio. Che chi gli si oppone gli vada inconsapevolmente dietro è meno ovvio.
Per fare chiarezza
1) i magistrati non lo hanno indagato perché sono del Pd o sono degli sciocchini che non si rendono conto che così gli porteranno consenso: lo hanno indagato perché sono tenuti a far rispettare le leggi, e se non lo facessero sarebbero loro passibili di essere perseguiti (al di là della responsabilità etica); perché la Costituzione, le leggi, le convenzioni internazionali sono i pilastri della nostra civiltà, e certo corriamo il rischio che governi illiberali appoggiati da larga parte della popolazione li modifichino, ma che si modifichino di fatto tramite un’autocensura di chi quelle norme è tenuto a far rispettare sarebbe clamoroso e suicida;
2) la maggior parte dei migranti resterà in Italia, in carico a strutture religiose situate sul territorio italiano;
Sull’immigrazione il governo non riesce a combinare nulla
3) per fingere di non aver perso su tutta la linea, con l’Unione Europea che resta bloccata dai veti degli amici di Salvini (gruppo Visegrad) e gli Stati che finora erano stati più aperti ai ricollocamenti (Germania, Spagna, Francia in primis) non disponibili a subire un ricatto con sequestro di ostaggi, Salvini ha dovuto elemosinare dal premier albanese (offrendo un cambio di linea sulla contrarietà all’ingresso dell’Albania nella UE) e da quello irlandese, nonché dai vescovi, gli stessi che non sono propriamente suoi amici;
4) anche se i flussi migratori sono ampiamente diminuiti (a causa delle politiche di Minniti con l’appoggio della Ue, con quale metodo ben sappiamo, ma ci tornerò in un altro post), il Mediterraneo continua ad essere attraversato da molte persone, alcune per vie meno conosciute con imbarcazioni a vela (e qui coglierei l’occasione per sottolineare che paragonare l’Italia a paesi circondati da oceani come Australia o Canada fa semplicemente ridere): cosa succederà al prossimo salvataggio, e al prossimo ancora e così via? Intende replicare ogni volta un caso Diciotti? E’ quindi facile capire che la strategia di Salvini è sabbia negli occhi per coprire il nulla del suo operato rispetto alle promesse.
Far ragionare le persone è molto difficile, cominciamo però col farlo noi.
Esperta di politiche sociali. È stata consigliere comunale ed assessore alle Politiche Sociali del comune di Genzano (Rm). Ha lavorato presso le segreterie politiche della Presidenza del Consiglio Provinciale di Roma e dei Gruppi del Consiglio Regionale del Lazio. Eletta nel 2013 deputata con SEL, nel 2014 sceglie di sostenere l’esecutivo Renzi e aderisce al PD. È stata Segretaria della XII Commissione (Affari Sociali) della Camera dei Deputati e relatrice del disegno di legge sul contrasto alla povertà.