di Danilo Di Matteo
Negli ultimi lustri del Novecento non mancava chi evocasse una “Bad Godesberg” italiana. Anzi, Bad Godesberg divenne sinonimo e metafora di revisione profonda, di discontinuità (allora prevaleva questo vocabolo). Si era in piena era televisiva, vigeva la “videocrazia”, eppure una porzione significativa della sinistra vicina al Pci provava a interrogarsi seriamente sui nodi più controversi del tempo: Stato e mercato, gli inizi della globalizzazione, le socialdemocrazie europee.
In seguito, e ancora oggi, sembrano prevalere i ragionamenti sui volti e l’immagine: qual è la “faccia” più nuova? Chi può esercitare un maggiore appeal e una maggiore seduzione politica?
Probabilmente sarebbe anacronistico, ora, evocare Bad Godesberg o magari Epinay. Non è aria. Forse è più opportuno ricorrere ad altri esempi, con una premessa: ritrovare la sintonia con la società non vuol dire limitarsi a fotografarla, o magari a studiarla. Per quello ci sono gli specialisti e i centri di ricerca. E neppure basta limitarsi a enunciare problemi e questioni, quasi si trattasse della lista della spesa.
Occorrerebbe mettere a fuoco una linea politica innestando, per così dire, la propria strategia nelle pieghe delle tensioni, delle contraddizioni e dei fermenti della società, incontrando le sue esigenze e le sue aspettative. Qualcosa come “Ceto medio e Emilia rossa” di Palmiro Togliatti, come il discorso di Luciano Lama sulle “compatibilità”, come le acquisizioni della Conferenza programmatica di Rimini del Psi del 1982 sui “meriti” e i “bisogni”. E non dimenticherei la celebre lettera a “Paese Sera” del ventinovenne Marco Pannella.
È difficile, ma è il difficile della Politica, con la maiuscola.
Psichiatra e psicoterapeuta con la passione per la politica e la filosofia. Si iscrisse alla Fgci pensando che il Pci fosse già socialdemocratico, rimanendo poi sempre eretico e allineato. Collabora con diversi periodici. Ha scritto “L’esilio della parola”. Il tema del silenzio nel pensiero di André Neher (Mimesis 2020), Psicosi, libertà e pensiero (Manni 2021), Quale faro per la sinistra? La sinistra italiana tra XX e XXI secolo (Guida 2022) e la silloge poetica Nescio. Non so (Helicon 2024) È uno degli autori di Poesia e Filosofia. I domini contesi (a cura di Stefano Iori e Rosa Pierno, Gilgamesh 2021) e di Per un nuovo universalismo. L’apporto della religiosità alla cultura laica (a cura di Andrea Billau, Castelvecchi 2023).