di Umberto Minopoli
Fare un’opposizione incisiva e senza sconti, mentre la destra governa, su mandato degli elettori (come tutti a sinistra hanno riconosciuto), significa prepararsi a presentarsi al prossimo voto come alternativa al cdx.
La sinistra deve puntare a tornare al governo, ma stavolta su mandato degli elettori. Questo significa basta scorciatoie.
L’opposizione servirà. Nelle democrazie serie essa serve ai governi per fare bene e alle opposizioni per dimostrare che sono adatte al governo e a fare meglio degli attuali (futuri) governanti. Per questo non depone bene l’approccio di Letta e Calenda (mentre i 5s sono occupati a fare l’opposizione, ma al Pd, per mangiarselo): drammatizzare, prima ancora che il governo nasca, l’elezione dei presidenti delle Camere a che serve? Davvero sperate (Calenda) nella fine del cdx attraverso la Ronzulli? Oppure (Letta) vi acconciate al ritorno alla rissa ideologica tra destra e sinistra per le scelte, non esattamente inclusive, dei Presidenti delle Camere? E tutto questo per fare che?
A Calenda (e agli eterni governisti del Pd) va ricordato che, in fondo al tunnel di una crisi di governo prima di nascere (e sulle ambizioni di una tal Ronzulli), non ci sarebbe un altro governo Meloni (è chiaro che l’unica che ha vinto le elezioni non potrebbe, a meno di un colpo di Stato, essere sostituita). Ci sarebbero nuove elezioni, che oggi Meloni stravincerebbe.
E allora si smetta la farsa. Preparatevi a fare una opposizione vera (dunque incalzante e costruttiva) al governo, senza inseguire (stavolta son farfalle) le vie brevi o le scorciatoie per andare (Calenda) al governo o tornarvi (Pd) senza un mandato popolare.
Dunque serietà: lasciate insediare il governo, deponete i toni della rissa ideologica, non aspettatevi alcun incendio e organizzatevi per battere la Meloni per la via maestra: costruire, dall’opposizione, il governo dell’alternanza. Sennò una sconfitta elettorale, per vostra colpa, si trasformerà in una debacle epocale.
Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare. Ha lavorato nel Gruppo Finmeccanica e in Ansaldo nucleare. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro delle Attività Produttive tra il 1996 e il 1999. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dei Trasporti dal 1999 al 2001. Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico per le politiche industriali tra il 2006 e il 2009.