di Dario Parrini
SULL’IDEA DELL’ALLEANZA PD-M5S NON GIOCHI DI PAROLE MA SCHIETTEZZA
In un convegno di Italianieuropei, Gianni Cuperlo, un amico di cui ho sempre riconosciuto l’intelligenza e lo spessore, anche quando non ne ho condiviso le valutazioni, ha riproposto una lettura a mio avviso profondamente errata della natura del M5S e di come verso il M5S dovrebbe atteggiarsi il Pd.
Secondo Cuperlo, Lega e M5S non sono la stessa cosa, e il Pd dovrebbe prefiggersi di “disarticolare” l’attuale maggioranza di governo.
Con la stima di cui dicevo poc’anzi, vorrei invitare Gianni a non nascondersi dietro a dei giri di parole su una questione fondamentale.
Si privilegi la schiettezza.
Andando al sodo, Cuperlo ci sta dicendo che il Pd ha sbagliato a non allearsi con il M5S dopo le elezioni del 4 marzo. E che deve sentirsi in colpa per il fatto che Di Maio e Salvini governano insieme. E infine che il Pd dovrebbe prepararsi a governare con i grillini dopo averli staccati dai leghisti.
Personalmente, NON CONDIVIDO questa analisi.
PENSO che il Pd debba, con buone proposte e comportamenti adeguati, puntare a sottrarre elettori al M5S, non a stringerci accordi.
PENSO che M5S e Lega siano, per quanto diversi, ugualmente dannosi.
E PENSO che invece di domandarsi come mai questa maggioranza è nata, ci si dovrebbe domandare come si possa il più velocemente possibile far comprendere a una grossa fetta di italiani che essa è pericolosa e che non merita alcuna fiducia.