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Appello sul Premierato: “Non ci rassegniamo, si riprenda il dialogo sulle riforme”

Redazione lunedì 15 Luglio 2024
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Appello di Fondazione Magna Carta, IoCambio, Libertà Eguale e Riformismo e Libertà

Non si esce dal declino italiano senza un Governo stabile ed efficace. Per questo condividiamo non da oggi l’obiettivo di cambiare la forma di governo con regole che favoriscano la stabilità dei governi scelti dai cittadini. Un’esigenza matura da decenni, già affermatasi al livello comunale e regionale, da realizzare anche sul piano nazionale in modo condiviso e con strumenti coerenti e funzionali, in particolare nel rapporto tra forma di governo e sistemi elettorali, tenendo conto delle esigenze di sistema poste dalla Corte costituzionale.
Il Senato, in prima lettura, ha introdotto alcuni correttivi positivi, in particolar modo sulla disciplina delle crisi e dei casi di ricorso alle elezioni anticipate nonché sul limite dei mandati, ma le principali criticità segnalate non sono state ancora rimosse. O permangono invariate nel testo, come il mancato innalzamento del quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica e il mancato ampliamento del suo collegio di elezione; oppure vengono rinviate, in modo inappropriato, alla legge elettorale i cui punti chiave vanno invece conosciuti e valutati insieme alla riforma, in particolare per quanto riguarda la maggioranza con cui legittimare/eleggere il Presidente del Consiglio, le soglie per l’eventuale attribuzione dei premi, la loro ampiezza e l’eventuale ballottaggio, la questione dei possibili esiti difformi tra Camera e Senato, il peso da attribuire al voto degli italiani all’estero.
Se questi problemi non vengono affrontati e risolti in sede di approvazione della riforma, tutto rischierà di bloccarsi nel momento in cui, approvata la legge elettorale, essa sarà sottoposta al vaglio della Corte costituzionale. La norma transitoria stabilisce infatti che, anche nel caso in cui la riforma fosse approvata dal referendum, la sua applicabilità resta condizionata da quella della nuova legge elettorale.
Osserviamo con rammarico come nella discussione in Senato abbia prevalso la contrapposizione frontale e pregiudiziale fra maggioranza e opposizione, anziché la ricerca di un dialogo capace di condurre verso soluzioni migliori e condivise. Questa contrapposizione appare stucchevole e strumentale, tanto più che una parte propone oggi orgogliosamente quel che aveva sdegnosamente rifiutato in passato, e l’altra rifiuta sdegnosamente quel che in sostanza aveva già proposto ieri.
Non intendiamo rassegnarci a questo esito. Continueremo a tentare di far prevalere un sincero spirito costituente, consapevoli che solo da un proficuo, aperto, leale confronto parlamentare potrà uscire una riforma che superi i problemi che abbiamo enunciato, evidenti a chiunque voglia vedere, e che avvii l’Italia sul percorso di governi stabili, responsabili e autorevoli perché legittimati dal voto popolare.
Auspichiamo che, nel corso del prossimo esame della riforma alla Camera dei deputati, tutte le parti modifichino i propri atteggiamenti, per assumere una postura più consona alla funzione loro affidata. Chiediamo, in particolare, alla maggioranza di ribadire la disponibilità ad accogliere modifiche al testo approvato e, qualora possibile, di valutare con spirito costruttivo gli emendamenti provenienti dalle altre forze politiche. Alle opposizioni di abbandonare l’atteggiamento di ostilità preconcetta fin qui manifestato, per aprirsi senza pregiudizi a un confronto nel merito.
Noi continueremo ad impegnarci in questa direzione con le associazioni ioCambio, Libertà Eguale, Riformismo & Libertà e la Fondazione Magna Carta, e con chiunque altro, a livello singolo o associato, condivida in spirito totalmente no-partisan, questa impostazione. Questo è il senso che guida il processo di revisione disciplinato dall’art. 138 della nostra Costituzione.

SOTTOSCRITTORI AL 10 LUGLIO
Silvana Agueci
Aldo Amoretti
Alberto Andreoni
Alessandro Barbano
Carla Bassu
Bianca Beccalli
Alberto Bianchi
Pia Luisa Bianco
Ranieri Bizzarri
Roberto Borrello
Peppino Calderisi
Emanuele Campagna
Sandro Canaccini
Giuseppe Cardente
Bruno Caruso
Corrado Caruso
Giorgio Cattaneo
Stefano Ceccanti
Franca Chiaromonte
Lucia Ciampi
Fabrizio Cicchitto
Francesco Clementi
Dino Cofrancesco
Alberto Colombelli
Giovanni Cominelli
Claudio Consonni
Paolo Coppola
Sandro Corsi
Salvatore Curreri
Natale D’Amico
Massimo De Angelis
Alberto De Bernardi
Giuseppe de Vergottini
Franco Debenedetti
Maurizio Del Conte
Roberto Di Maria
Luca Diotallevi
Caterina Domenicali
Claudio Donghi
Nicola Drago
Michele Faioli
Gino Fantozzi
Luciano Fasano
Virgilio Fenaroli
Vittorino Ferla
Daniele Ferrero
Carlo Fusaro
Alessandro Garrone
Gilberto Gasparini
Claudia Golino
Maurizio Griffo
Pietro Ichino
Maria Fortuna Incostante
Gianni Iuliano
Marco Leonardi
Paolo Macry
Claudia Mancina
Armando Mannino
Michele Marchi
Pierangelo Marucco
Matteo Marzotto
Giovanni Matteoli
Matteo Mazzoleni
Patrizia Mecocci
Luca Mezzetti
Alberto Mingardi
Piero Modi
Enrico Morando
Paola Moreschini
Raffaele Morese
Paolo Moro
Tommaso Nannicini
Magda Negri
Susanna Panzieri
Alfonso Pascale
Pasquale Pasquino
Elina Pellegrini
Vito Pertosa
Claudio Petruccioli
Alberto Pileri
Sergio Tiziano Pini
Sergio Pizzolante
Emanuele Pizzorno
Stefano Pizzorno
Marta Plazzotta
Gianfranco Polillo
Francesco Posteraro
Antonio Preiti
Erminio Quartiani
Umberto Ranieri
Giorgio Rebuffa
Mario Rodriguez
Carlo Rognoni
Michele Salvati
Paolo Segatti
Massimiliano Sieni
Serena Sileoni
Paolo Sorbi
Giorgio Spedicato
Alessandro Sterpa
Marco Talini
Chicco Testa
Giorgio Tonini
Chiara Valentini
Salvatore Vassallo
Claudio Velardi
Roberto Vitali
Claudia Maria Zaffino
Nicolò Zanon

All’appello aderisce anche il Comitato Scientifico della Fondazione Magna Carta

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