di Dario Parrini
Ho iniziato a nutrirmi dell’intelligenza di Emanuele Macaluso trent’anni fa nel corso della Svolta dal Pci al Pds.
Emanuele sostenne quel cambiamento epocale e decisivo con grande forza e con la credibilità che gli veniva dall’essere stato con Napolitano, Lama e Chiaromonte, in posizione minoritaria e non di rado scomoda, tra i più precoci fautori di una rottura radicale con’Urss e di un’evoluzione del suo partito in senso socialdemocratico europeo.
Ha vissuto anche momenti amari, come spesso capita a chi sostiene idee giuste in forte anticipo sui tempi.
Ma si è sempre battuto con coraggio, senza mai smarrire la consapevolezza dell’essenzialità dell’unità nella lotta politica a sinistra.
Ho avuto la fortuna di militare con lui nell’associazione riformista Libertà Eguale, apprezzando da vicino il suo acume passionale e energico.
Emanuele Macaluso è stato un riformista a tutto tondo. Un grande della politica e della cultura italiana. Una mente raffinata con cui anche dissentire (ed è capitato più volte!) era istruttivo. Ha avuto una vinta lunga e ricca di belle cose. La sorte, all’ultima curva di un lunghissimo cammino, gli ha purtroppo negato la possibilità di arrivare al 21 gennaio 2021.
La sua voce mancherà a tutti.
Sindaco di Vinci dal 2004 al 2013. Parlamentare Pd dal 2013, è stato Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato dal 2020 al 2022. Attualmente ne è Vicepresidente.