di Umberto Minopoli
“C’è un prima e un dopo 24 febbraio”. Questa frase della premier svedese Magdalena Andersson dovrebbe precedere ogni riflessione di politici italiani, sul conflitto ucraino come sulle vicende di casa nostra che ne discendono: posizione sul governo, giudizio sui partiti, alleanze future ecc.
Come, anche, giudizi ed opinioni su questioni strategiche per la prospettiva del paese: l’energia, per esempio. Trovo disarmante e imbarazzante che, nel momento drammatico in cui Putin ci costringe a rincorrere ogni possibile soluzione d’emergenza per sostituire il gas russo che ci strozza e che finanzia il suo imperialismo aggressivo, c’è un partito al governo e il suo leader che definiscono un termovalorizzatore nella capitale, un modo pulito per fare un po’ di energia, qualcosa che contraddice la “transizione ecologica”.
Fa il paio con le sconcertanti obiezioni al ricorso ad un po’ di energia nucleare: “costa troppo oppure ci vuole troppo tempo”, senza aver fatto alcuna verifica concreta, fosse solo per cognizione di causa, dei tempi e dei costi reali.
In piccolo, queste opinioni sull’energia, sono la ripetizione dell’errore in grande che alcune forze politiche, segnatamente Lega e 5Stelle, compiono sul tema della pace e della guerra, delle alleanze internazionali, della NATO e degli Usa, della richiesta di “protezione” di Finlandia e Svezia.
Si oppongono opinioni speciose, vili ed egoistiche o argomenti che avevano un senso prima e che oggi risultano, solo, degli assist a Putin. Come quello sull’adesione di Svezia e Finlandia alla NATO.
Mosca ha fatto il 24 febbraio una scelta: tornare ad un secolo fa e tentare di spostare i confini con l’esercito e le armi. Irridendo ad ogni tentativo di risolvere i problemi con la diplomazia. E’ stata una sconvolgente novità. Di cui chi è confinante della Russia, e neutrale da sempre, ha dovuto prendere atto.
Ora, secondo Salvini, Conte e altri leader politici italiani, con quale faccia (se non sei Erdogan, naturalmente) l’Italia dovrebbe rispondere a Svezia e Finlandia: “non è opportuno che entriate nella NATO e dovete convivere con un vicino aggressore”?
Secondo alcuni politici italiani, svedesi e finlandesi dovrebbero piegarsi perché la Russia è prepotente, possiede l’atomica e se messa in gabbia può fare colpi di testa. E scatenare la guerra mondiale. Dicevano così anche due mesi fa chiedendo agli ucraini di arrendersi subito “per non irritare il prepotente”. Con gli stessi argomenti terroristici sulla potenza terribile dei russi.
Invece i russi, che minacciavano sfracelli e l’uso dell’atomica, sono stati battuti sul campo e sono impantanati. La verità è che, sul terreno militare, si sono rivelati una tigre di carta. Odiosa, perché bloccata sul terreno militare, si sfoga contro civili, infrastrutture e abitazioni. Per questo, chi confina con la Russia e non è la Bielorussia accovacciata, dai russi deve guardarsi e premunirsi. E la NATO, purtroppo, per i popoli in queste condizioni, è l’unica forma di difesa.
A questi popoli rispondere “non dovete difendervi perché Putin è un prepotente e minaccia sfracelli” sarebbe stolto e immorale. E se lo facesse il governo del mio Paese, io mi vergognerei del mio Paese.
Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare. Ha lavorato nel Gruppo Finmeccanica e in Ansaldo nucleare. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro delle Attività Produttive tra il 1996 e il 1999. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dei Trasporti dal 1999 al 2001. Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico per le politiche industriali tra il 2006 e il 2009.