di Umberto Minopoli
Non è la nuova guerra fredda. Nel senso di uno scontro tra ideologie e valori. Putin non mette in campo nulla oltre una pura forza bruta, un nazionalismo russo fuori tempo, un’idea arcaica di aree di influenza intese come pure alleanze militari.
La brutalità senza valori di Putin è tale che, per considerazioni di cautela e di difesa dal pericolo di guerra mondiale, siamo costretti a non difendere un popolo europeo aggredito come si farebbe in una situazione normale e ideale: con la difesa aerea e con un esercito democratico, delle Nazioni Unite come forza di interposizione tra aggrediti ed aggressori.
Dobbiamo dire di no agli ucraini che, legittimamente, si aspetterebbero questo. E’ un cedimento realistico alla prepotenza. Evitare la guerra mondiale comporta questo sacrificio e il venir meno di quello che sarebbe un obbligo dei paesi liberi e democratici.
Ma se le cose stanno così è doppiamente ignobile e insopportabile l’equidistanza tra Occidente e una forza bruta e prepotente. Dire come purtroppo fa la Cgil e l’ incanutito e vecchio pacifismo di certa sinistra che agli ucraini non vanno date, neppure, le armi per difendersi è dirgli: “vi resta un’unica strada: arrendervi e cedere alla prepotenza”.
Ha ragione chi scrive che che agendo così, negando le armi agli ucraini, l’Europa non perderebbe solo la pace (l’autocrate sposterebbe la prepotenza su ulteriori obiettivi e prede). Ma perderebbe l’onore.
E incoraggerebbe il putinismo. Che a differenza del comunismo non sfida l’Occidente sui valori, ma sulla brutale idea della sua debolezza: “il liberalismo rende imbelli e impotenti” è la tesi di Putin. Se l’Europa ragionasse come Landini e certi pacifisti, Putin ne ricaverebbe coraggio ad… andare avanti.
Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare. Ha lavorato nel Gruppo Finmeccanica e in Ansaldo nucleare. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro delle Attività Produttive tra il 1996 e il 1999. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dei Trasporti dal 1999 al 2001. Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico per le politiche industriali tra il 2006 e il 2009.
Caro Minopoli,
purtroppo la realtà è che gli Ucraini sono schiacciati. Quale impegno prenderà l’Europa per opporsi al putinismo? Le armi potranno essere utilizzate per una guerriglia nel centro dell’Europa?