LibertàEguale

Digita parola chiave

Di Maio contro Draghi. Ma è Gigino la causa della crisi

Umberto Minopoli sabato 27 Ottobre 2018
Condividi

di Umberto Minopoli

 

Dopo il Si all’Ilva, il Si al Tap. Siamo felici.

 

Si alle grandi opere

Ma le motivazioni del Si fanno allarmare e confermano il punto: sono i 5 Stelle l’epicentro della crisi, i loro programmi, i loro metodi di governo, la loro incompetenza, infingardaggine, mancanza di senso dello Stato.

Dicono Si al Tap (l’argomento è valso per Ilva e vale, ancora di più, per la Tav) perché, ha detto Di Maio, le “opere in corso non si possono fermare e, ha aggiunto, pagheremmo penali esose”.

E lo dice ora? Non lo sapevano quando lo hanno promesso ai propri elettori? Meglio tardi che mai, direte. Niente affatto. Mesi e mesi di campagna, propaganda e millanteria sulle opere pubbliche e le infrastrutture hanno causato, insieme al reddito di cittadinanza, la caduta di credibilità sulla manovra di Bilancio e la politica economica del governo: i mercati si sono convinti che il blocco delle opere più i sussidi assistenziali avrebbero annullato la crescita e alimentato la spirale del debito pubblico.

I No alle opere (più il reddito di cittadinanza) sono la causa dello spread. Di Maio, infatti, è in caduta libera di credibilità e consenso. A partire dai suoi, dagli elettori pugliesi a cui (insieme ad Emiliano del Pd) ha raccontato frottole.

 

Il nuovo nemico: Mario Draghi

Ora, per sviare l’attenzione dalle sue magagne, Di Maio ha trovato un nuovo nemico: Mario Draghi. Lo accusa di tramare contro l’Italia. Ignobile. Meriterebbe una censura pubblica. Draghi e la BCE ci stanno tenendo su comprando i nostri titoli a colpi di 4 miliardi al mese ( da quando esiste il governo con Di Maio).

I Cinque Stelle sono l’epicentro della crisi. Ormai è chiaro: si dovrà cambiare la manovra. Per il nostro bene. Lo hanno capito tutti.

Sapete perché non si fa? Perché c’è una sola cosa, purtroppo, che potrebbe modificare efficacemente quel documento: cancellare il reddito di cittadinanza. E’ quella la clausola dissolvente dei conti italiani. Di Maio (e i 5 Stelle) sono il nodo scorsoio al collo della nostra economia e della nostra credibilità internazionale.

Quando ne prenderà atto pure l’opposizione?

 

 

Tags:

Lascia un commento

L'indirizzo mail non verrà reso pubblico. I campi richiesti sono segnati con *