di Carlo Fusaro
Come sempre lunghissimo (55 minuti). Come sempre, anzi: come da agosto 2019, come da quattro mesi, Conte 2 (rispetto a Conte 1) dà il meglio di sé in chiave anti-Salvini. Cui ha aggiunto stavolta, esibendo un finto dispiacere (e suscitando così qualche reazione), la signora Meloni.
Con una valanga di documenti ha seppellito la tesi del “non sapevo” e del trattato che verrebbe firmato “al buio”. Nel merito ha provato a spiegare perché il MES rinnovato è meglio sia di quello attuale sia di quello che altri paesi avrebbero voluto: ma naturalmente il dibattito ha subito mostrato che gli credono solo Pd e Italia Viva.
Alla fine, e durante l’intervento, gli applausi convinti di Gualtieri e quelli stentati di Di Maio (in qualche caso non ha applaudito affatto), seduti accanto a lui, hanno fotografato una maggioranza incerta su tutto, anche sul ruolo dell’Italia in Europa per il quale Conte spinge insieme a Pd e Iv, mentre il M5S viene dietro strascicando i piedi, tentato da inseguire il sovranismo salviniano.
Lega e FdI determinati a sfruculiare soprattutto il M5S e Di Maio in particolare.
Interventi:
–Silvestri (M5S): oratore modesto, sovranista con qualche attenuazione nei contenuti
–Molinari (Lega Salvini): populista e sovranista fino al midollo, e soprattutto bugiardo nel ripetere vere e proprie falsità
–Brunetta (Fi): titanico rispetto a chi l’aveva preceduto, efficace, pacato con cedimento finale alla logica dell’alleanza a destra
–Delrio (Pd): appassionato, chiaro, abbastanza efficace e l’unico europeista senza riserve, non populista
–Meloni (FdI): è un’ossessa, ma brava, certo efficace, usa tutte le armi del sovranismo; la più straordinaria di tutte le obiezioni di merito, un refrain che si ascolta da una decina di giorni, è che la riforma MES sarebbe fatta per aiutare i poveri tedeschi e le loro banche! Badate un capolavoro che vellica l’orgoglio nazionale, mentre con bella coerenza, dall’altro lato, si dice che il MES non va bene perché potrebbe costringerci un giorno a ristrutturare il nostro debito
–Marattin (Iv): è bravissimo, non sempre simpatico per come si pone, ma competente e chiaro; una sola osservazione: gli è scappato detto, chissà come, che i deputati giurano sulla Costituzione; NON E’ COSI’ proprio per rispetto della Costituzione, giurano i membri del governo, ma non i parlamentari!
–Fassina (Leu): beh, avevo deciso di fermarmi a Marattin; ma il violento discorso antitedesco e anti MES di costui – e farebbe parte della maggioranza – non mancherà di essere fatto proprio da Meloni e Salvini.
Conclusione generale: guai in vista.
Presidente del Comitato scientifico di Libertà Eguale. Già professore ordinario di Diritto elettorale e parlamentare nell’Università di Firenze e già direttore del Dipartimento di diritto pubblico. Ha insegnato nell’Università di Pisa ed è stato “visiting professor” presso le università di Brema, Hiroshima e University College London. Presidente di Intercultura ONLUS dal 2004 al 2007, trustee di AFS IP dal 2007 al 2013; presidente della corte costituzionale di San
Marino dal 2014 al 2016; deputato al Parlamento italiano per il Partito repubblicano (1983-1984).
I sovranisti , Salvini e Meloni in testa , affermano spesso che il nuovo MES è un regalo alle banche tedesche. Non ho ben capito su quali argomentazioni sia basata questa affermazione. Potrebbe aiutarmi a far chiarezza su questo punto?