di Enrico Morando
Per la prima volta nella storia delle crisi dell’economia capitalistica, il peggioramento in atto nell’economia mondiale è dovuto esclusivamente alla politica: l’incertezza sulla Brexit, l’innalzamento dei tassi di interesse nei Paesi ad alto debito pubblico (come l’Italia), le tensioni commerciali (la guerra dei dazi scatenata da Trump).
Il bello (si fa per dire…) è che i governanti italiani lo ammettono pure.
Leggiamo insieme cosa scrive il Governo italiano a pagina 81 del DEF (sezione prima): “in decisa discontinuità rispetto al 2017, il 2018 si è caratterizzato per il ruolo preponderante fatto registrare da eventi geopolitici sia internazionali che nazionali, manifestatisi soprattutto nel secondo semestre dell’anno”.
Eventi geopolitici nazionali, cioè, italiani, che hanno pesato sulla gestione del debito pubblico? L’unico è stato la formazione del governo Lega-M5S. Possibile che ammettano di essere proprio loro, il Governo, la causa del problema?
È talmente vero, che non possono negarlo: “… Le vicende politiche che hanno caratterizzato la formazione del governo italiano…, nonchè l’elaborazione del programma del nuovo governo, hanno dato luogo a forti tensioni sul mercato dei titoli di Stato con conseguente allargamento del differenziale di rendimento rispetto ai principali Paesi della zona euro”.
Dunque, ne sono consapevoli e lo hanno messo per iscritto: è la formazione stessa del Governo, con relativo Contratto, la causa del disastro dello spread, che riduce il credito e fa pagare più tasse agli italiani.
Rimedi possibili? Data la causa, chiaramente identificata nel DEF, il principale è facilmente individuabile: liberare l’Italia da questo Governo.
Presidente di Libertà Eguale. Viceministro dell’Economia nei governi Renzi e Gentiloni. Senatore dal 1994 al 2013, è stato leader della componente Liberal dei Ds, estensore del programma elettorale del Pd nel 2008 e coordinatore del Governo ombra. Ha scritto con Giorgio Tonini “L’Italia dei democratici”, edito da Marsilio (2013)