Solo alcuni dati per aggiornare i lettori.
Le desistenze fra sinistre e macroniani sono state (ieri alle 18.00) ben 221: tutti seggi nei quali i lepenisti faranno fatica a vincere. Restano 94 seggi con competizione a tre (con vantaggio per il partito che al I° turno ha avuto più voti: attenzione, non sempre il RN, talvolta le sinistre, in pochi casi i macroniani).
Ci sarà un collegio con gara a quattro.
Ce ne saranno ben 405 con gara a due (o RN/sinistre o RN/macroniani).
Nel frattempo si è saputo dei seggi già assegnati: 39 alle destre alleate (incluso uno di Ciotti il Républicain alleato della Le Pen); 32 alle sinistre, 5 ai centristi macroniani inclusi. Dunque siamo 39 a 37 per il RN: poca cosa.
Alla maggioranza assoluta ne mancano 250 alle destre estreme, 257 alle sinistre. Gli altri non sono in gara (per governare da soli).
Dato e non concesso che le destre estreme siano in vantaggio nei 96 scontri a tre o a quattro… anche ipotizzando che ne vincano 80, quanti ne possono vincere nei 405 scontri a due? (Gliene servono circa 170!). Nella più parte di quei collegi, attenzione, partono in svantaggio: alla fine han preso in media il 29% che è tanto, ma è poco se gli altri insieme hanno oltre il 40%!
Ovviamente dipende da (1) chi torna a votare; (2) come i cittadini votano. La domanda è: si “tureranno il naso” i centristi macroniani e repubblicani votando i candidati di sinistra? e i cittadini cui piacciono Melenchon, Glucksmann etc. si “tureranno il naso” votando quelli di centro?
Oppure, posto che non si astengano, rifiuteranno di farlo?
La polarizzazione è la cifra di questa fase storica quasi dappertutto, dagli Usa a casa nostra: ciò detto non è la prima volta che i francesi sono posti avanti a questo tipo di dilemma e in passato hanno sempre scelto la “regola repubblicana” (fronte contro le destre estreme).
Se dovessi scommettere un euro io lo punterei su una sostanziale sconfitta del RN (che però avrà tanti seggi e parlerà di vittoria: tuttavia mi sorprenderei fossero molti più di 200) e su una difficilissima, incerta governabilità spostata a sinistra rispetto alla legislatura precedente (già difficile): quanto e con chi, è da vedere; non è facile ci siano i numeri per fare a meno della France Insoumise di Melenchon. Quindi: guai interni a bizzeffe, un certo sollievo a livello europeo, un Macron ancora in grado di incidere su politica estera e difesa (come da Costituzione e prassi, del resto).
Vediamo!