di Umberto Minopoli
Non credo che il Pd perderà l’Emilia. Ma farebbe male a giocare la battaglia in queste condizioni. Che sono quelle sotto gli occhi di tutti: il Pd è solo a rappresentare e ad assumersi la responsabilità del governo, di quello che fa e di quello che non fa.
Ilva è solo l’ultimo caso: il premier Conte sembra all’estero (non si vede e non si sente); i 5 Stelle, responsabili del disastro, si defilano lasciando ad altri la patata bollente; Italia Viva chiede “l’intervento del governo” come se lei non fosse il governo.
E Ilva è solo l’ultimo caso. Dall’Iva alle microtasse il refrain è lo stesso: ciò che è popolare (l’Iva) se lo intascano Renzi e Di Maio; ciò che è impopolare (le microtasse) sono colpa del ministro Gualtieri e del Pd.
E intanto i sondaggi elettorali e le prime elezioni hanno affondato il presupposto stupido su cui è stato imposto questo governo e il non voto subito: che servisse a fermare Salvini. E’ il contrario: lo stanno gonfiando. Il Pd può entrare nella sindrome trappola dei grandi partiti nazionali e responsabili: se smonto il gioco mi assumo la colpa della crisi, se non lo smonto mi assumo la colpa di distruggere il Pd.
Il giochetto a scaricabarile nella maggioranza (tutti contro il Pd) si trascinerà per i mesi a venire: in questa maggioranza Italia Viva e 5 Stelle tirano per sé e usano il tempo (da riempire con la guerriglia) come capitale elettorale (Iv per guadagnare voti; M5S per non perderne altri).
Questo governo così com’è, dunque, non cambierà. E per il Pd sarà sempre peggio. Anche perché c’è un dato evidente: non funziona il Premier. Conte 2 è un ectoplasma: come e più di Conte 1. Non dirige, non centralizza, non guida. E il costo di tale assenza ricade sul Pd. Visto, senza esserlo, come il perno del governo. Non può funzionare.
Il Pd deve trovare una via per uscire dalla trappola. Dopo la manovra dovrebbe aprire una verifica vera in cui porre agli “alleati” il problema politico centrale: se deve essere il perno di questa maggioranza il Pd deve guidarla. Gli altri sorrideranno alla richiesta? Bene, si voti.
Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare. Ha lavorato nel Gruppo Finmeccanica e in Ansaldo nucleare. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro delle Attività Produttive tra il 1996 e il 1999. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dei Trasporti dal 1999 al 2001. Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico per le politiche industriali tra il 2006 e il 2009.