di Umberto Minopoli
Sul DEF minacce di giri di vite sui burocrati, pressioni, piazzate dei 5 Stelle al grido di “ indebitiamoci di più”.
Alla fine l’argine dei “tecnici” (Tria) ha ceduto. Il deficit /Pil al 2,4% è una resa alla perenne stagnazione italiana. Il debito che cresce ci frenerà per gli anni a venire e peserà sulle nuove generazioni.
La revisione della Legge Fornero è una misura dannosa, ingiusta, tecnicamente sbagliata: più pensionamenti non daranno più assunzioni. Anche questa misura è contro i giovani. C’è la “pace fiscale”, incentivo al moral hazard, ma non c’è la flat tax (sostituita da una finta).
E questo lo sappia Salvini, perché ha vinto Di Maio.
Il governo, ricattato da Di Maio, ha scelto la stagnazione alla crescita. Lo sappiano gli elettori della Lega. E lo sappiano gli elettori del Sud. Che, in nome di un sussidio infame, scompaiono dell’agenda del governo. Tria si è dimostrato un’argine poco efficace. E dovrebbe dimettersi. Mattarella deve riflettere: siamo vicini al 2011. Ora vedremo la battaglia parlamentare sul Def: peggiorerà le cifre già sballate o sarà l’occasione, per opposizioni finalmente unite, di provare a salvarci prima del tunnel? O dobbiamo sperare nell’Europa e nei mercati?
Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare. Ha lavorato nel Gruppo Finmeccanica e in Ansaldo nucleare. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro delle Attività Produttive tra il 1996 e il 1999. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dei Trasporti dal 1999 al 2001. Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico per le politiche industriali tra il 2006 e il 2009.