di Enrico Morando
Qual è il rapporto tra il 25 Aprile e la costruzione europea?
Per l’essenziale, lo ha descritto Alcide De Gasperi, il 10 agosto del 1946, alla Conferenza di Parigi: “Prendendo la parola in questo consesso mondiale, sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me: soprattutto la mia qualifica di ex nemico…”.
E poco più oltre: “… sento la responsabilità e il diritto di parlare anche come democratico antifascista, come rappresentante della nuova Repubblica“.
Perché De Gasperi può credibilmente rivendicare questo ruolo?
Gli fornisce un aiuto determinante il 25 Aprile: “Ora non v’ha dubbio che il rovesciamento del regime fascista non fu possibile che in seguito ad avvenimenti militari, ma il rivolgimento non sarebbe stato così profondo, se non fosse stato preceduto dalla lunga cospirazione dei Patrioti che in Patria e fuori agirono a prezzi di immensi sacrifici, senza l’intervento degli scioperi politici nelle industrie del Nord ,…dei partigiani, autori soprattutto dell’insurrezione del Nord”.
Ecco cos’è il 25 Aprile: il giorno in cui abbiamo riconquistato, nel contesto europeo e mondiale, la dignità che avevamo perduta. La premessa di tutto quanto è venuto dopo. Un giorno in cui rinnovare il nostro “Grazie”.
Presidente di Libertà Eguale. Viceministro dell’Economia nei governi Renzi e Gentiloni. Senatore dal 1994 al 2013, è stato leader della componente Liberal dei Ds, estensore del programma elettorale del Pd nel 2008 e coordinatore del Governo ombra. Ha scritto con Giorgio Tonini “L’Italia dei democratici”, edito da Marsilio (2013)