di Danilo Di Matteo
Al di là delle varie posizioni ideologiche o culturali, a me sembra che sia un fatto acquisito e condiviso, pur se con accenti e declinazioni diverse, che il presente e il futuro delle donne, in questa parte del globo e altrove, si giochino al crocevia tra parità e riconoscimento della differenza. O, se si vuole, tra emancipazione e liberazione; tra affermazione del principio di eguaglianza e pieno rispetto, ad esempio, dei tempi della maternità. La soluzione, è ovvio, non consiste nel negare l’essere donna. Come, per le persone di colore, non è tingersi la pelle. E così via.
Forse gli universi sono davvero due, il maschile e il femminile. Tuttavia Norberto Bobbio, tra gli altri, di un fatto era certo: se è davvero arduo individuare degli indici universali di progresso (che so: il reddito pro-capite, la qualità dell’ambiente o dei servizi ecc.), l’unica, vera indicazione attendibile e inconfutabile del livello di civiltà ci è data dalla condizione femminile (e attenzione: si tratta di un pensatore che poco credeva al discorso sulla differenza). Salvatore Veca, poi, scorgeva nella condizione dei bambini e, in particolare, delle bambine un indicatore ancora più fine e preciso.
In ogni caso l’8 marzo è anche una metafora: una metafora dei complicati percorsi volti a migliorare la condizione umana. Un solo esempio conclusivo, a proposito di uguaglianza nella dignità e differenza. Sulla terra siamo in otto miliardi. Se tutti volessimo adottare lo stile di vita dell’americano medio, sarebbe il collasso ecologico. E dunque: l’uguaglianza passa per la differenza, e viceversa.
Psichiatra e psicoterapeuta con la passione per la politica e la filosofia. Si iscrisse alla Fgci pensando che il Pci fosse già socialdemocratico, rimanendo poi sempre eretico e allineato. Collabora con diversi periodici. Ha scritto “L’esilio della parola”. Il tema del silenzio nel pensiero di André Neher (Mimesis 2020), Psicosi, libertà e pensiero (Manni 2021), Quale faro per la sinistra? La sinistra italiana tra XX e XXI secolo (Guida 2022) e la silloge poetica Nescio. Non so (Helicon 2024) È uno degli autori di Poesia e Filosofia. I domini contesi (a cura di Stefano Iori e Rosa Pierno, Gilgamesh 2021) e di Per un nuovo universalismo. L’apporto della religiosità alla cultura laica (a cura di Andrea Billau, Castelvecchi 2023).