LibertàEguale

Digita parola chiave

La rivoluzione passiva nella Francia di Macron

Danilo Di Matteo venerdì 17 Marzo 2023
Condividi

di Danilo Di Matteo

 

Già decenni addietro si notava come i cugini d’oltralpe percepissero il proprio ceto politico come distante, abissalmente distante. Più distante rispetto a quanto avveniva in Italia, dove, tra l’altro, vigeva una sorta di via clientelare alla partecipazione. A differenza, ad esempio, della formazione tecnocratica di non pochi esponenti politici francesi.

Non ho dubbi sulla formazione, sull’approccio e sulla prassi riformista del presidente Macron. Né credo che una democrazia organizzata nella forma dei partiti sia funzionale solo a far “digerire” alla “base” le necessarie riforme (non manca, del resto, una storiografia che guarda “da sinistra” al fenomeno giacobino del XVIII secolo, considerandolo fondamentalmente volto, appunto, a “controllare” le masse urbane a vantaggio della borghesia).

Forse, tuttavia, il coinvolgimento attivo delle persone in carne e ossa, sui luoghi di lavoro e all’esterno di essi, è un passaggio decisivo per realizzare una linea riformatrice efficace e non effimera. Non mancano momenti e passaggi storici caratterizzati da “rivoluzioni passive”, come notava Gramsci, a proposito, poniamo, di Vincenzo Cuoco. Eppure in genere si tratta di passaggi incompiuti, “strozzati”, parziali. Gli stessi limiti del “riformismo dall’alto” di diversi governi di centrosinistra della seconda Repubblica, da noi.

Resta attuale, qui e oltralpe, l’esigenza di un riformismo popolare (già da ragazzino scorgevo proprio in ciò le formidabili possibilità dischiuse  dall’eventuale assunzione della guida del Pci da parte di Luciano Lama, dopo la morte di Berlinguer) e, dunque, di un nuovo radicamento delle forze politiche, consono ai tempi. Una necessità e, insieme, una sfida.

Tags:

Lascia un commento

L'indirizzo mail non verrà reso pubblico. I campi richiesti sono segnati con *

Privacy Preference Center

Preferenze

Questi cookie permettono ai nostri siti web di memorizzare informazioni che modificano il comportamento o l'aspetto dei siti stessi, come la lingua preferita o l'area geografica in cui ti trovi. Memorizzando l'area geografica, ad esempio, un sito web potrebbe essere in grado di offrirti previsioni meteo locali o notizie sul traffico locale. I cookie possono anche aiutarti a modificare le dimensioni del testo, il tipo di carattere e altre parti personalizzabili delle pagine web.

La perdita delle informazioni memorizzate in un cookie delle preferenze potrebbe rendere meno funzionale l'esperienza sul sito web ma non dovrebbe comprometterne il funzionamento.

NID

ad

Statistiche

Google Analytics è lo strumento di analisi di Google che aiuta i proprietari di siti web e app a capire come i visitatori interagiscono con i contenuti di loro proprietà. Questo servizio potrebbe utilizzare un insieme di cookie per raccogliere informazioni e generare statistiche sull'utilizzo dei siti web senza fornire informazioni personali sui singoli visitatori a Google.

__ga
__ga

other