di Alessandro Maran
Ma Eberstadt sostiene che la tendenza è guidata dalla volontà umana e la situazione non è più preoccupante di quanto non lo fosse nei decenni passati, quando la sovrappopolazione era la preoccupazione principale.
Eberstadt fa notare a Tharoor: “Basta riflettere alle cantonate relative all’esplosione demografica. Guarda quanto si sbagliavano molti esperti su quali sarebbero state le sue conseguenze. È abbastanza chiaro che un mondo che si restringe e invecchia è qualcosa che istintivamente, siamo impreparati quasi completamente ad affrontare, perché tutta la nostra esperienza, in un modo a cui non pensiamo nemmeno, si inserisce in una popolazione mondiale in crescita. Non sappiamo ancora come affrontarla, ma gli esseri umani sono molto bravi a farcela. Siamo molto bravi a farcela. Siamo molto bravi ad adattarci. E date le fondamenta che abbiamo messo in atto nel XX secolo per rendere routinari i miglioramenti nella salute, rendere routinari i miglioramenti nell’istruzione, rendere routinari i miglioramenti nel progresso scientifico e nel progresso e nell’innovazione tecnologica, non è come se fossimo costretti in una camicia di forza che si stringe inesorabilmente. Abbiamo un sacco di opportunità che possono aiutarci a gestire questi inevitabili cambiamenti sociali che dovremo affrontare” (https://www.foreignaffairs.com/…/world-ready-population…). Da ascoltare.
Già senatore del Partito democratico, membro della Commissione Esteri e della Commissione Politiche Ue, fa parte della presidenza di Libertàeguale. Parlamentare dal 2001 al 2018, è stato segretario regionale dei Ds del Friuli Venezia Giulia.