di Umberto Minopoli
Dopo mesi di divisioni feroci nel governo, di pessime figure in Europa, di vergogne internazionali col caso Russia, di battaglia frontale a Salvini, il Pd, nei sondaggi, è dato stagnante al 20%. La Lega vola al 36%: doppiati. Zingaretti parla del Pd unica alternativa. E’ questo che comincia ad essere il problema, non la soluzione.
Il governo non ha alternativa perché ha contro solo il Pd, debole e poco consistente. E con un’unica politica di riserva: l’alleanza con i 5 Stelle. Cioè: dalla padella alla brace: dannosa e impossibile. Nel 2018 il dibattito nel Pd era quello del cambio totale e di un’alleanza antipopulista (Fronte Repubblicano lo chiamava Calenda): un blocco che andasse dal Pd a elettori moderati, di centro e anche di destra civile e liberale. E’ quello che servirebbe.
Farebbe parte di tale strategia anche l’impensabile: sottrarre Forza Italia all’alleanza con Salvini. E auspicare il cambio del nome e una nuova direzione intorno a Mara Carfagna. Qual è, infatti, il futuro di un sistema politico in cui la destra civile scompare, i populisti sono al 60% e il Pd, la principale forza di opposizione ristagna al 20%? Un disastro.
Non riesco a capire quale straccio di ratio politica porti i riformisti, i liberaldemocratici ed europeisti italiani a disinteressarsi del destino di Forza Italia. E’ necessario come il pane che tra i populisti e un debole Pd non ci sia il deserto. Credo che l’assenza di un’offerta politica moderata, liberale, europea e avversa al populismo sia avvertita da una larghissima fetta di italiani. Specie tra chi si astiene.
Perché Renzi e Calenda, che potrebbero contribuire a unire un fronte repubblicano, si dedichino alle guerricciole nel Pd, invece che al grande disegno per riorganizzare il fronte alternativo ai populisti, non mi è chiaro. Pensano, anche loro, che basti solo il Pd?
Il Foglio ha lanciato una petizione per una “destra civile”. Da liberale e persona di “sinistra civile” mi auguro una tale destra: un processo da auspicare e aiutare. Politicamente: con un’offerta, aperta e coraggiosa, di alleanza a una destra civile. Sinceramente? Mi sembra immensamente più utile delle infantili petizioni del Pd che a Salvini fanno il solletico. Anzi: una destra civile è proprio quello che Salvini aborre e che gli farebbe male. Ecco: questo è un bel compito per i liberali nel Pd.
Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare. Ha lavorato nel Gruppo Finmeccanica e in Ansaldo nucleare. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro delle Attività Produttive tra il 1996 e il 1999. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dei Trasporti dal 1999 al 2001. Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico per le politiche industriali tra il 2006 e il 2009.