LibertàEguale

Digita parola chiave

Le diverse strategie di Putin e Xi

Umberto Minopoli martedì 18 Ottobre 2022
Condividi

di Umberto Minopoli

 

Putin non può gioire del discorso di Xi Jin: Ucraina mai citata; divisione del mondo tra il campo occidentale ad egemonia Usa e gli altri mai enfatizzata; retorica nazionalista minacciosa su Taiwan ma ribadendo posizioni gia’ note dei comunisti cinesi: “l’idea di un paese, ma due sistemi”.

Con Putin, certo, i cinesi condividono l’antelucana idea delle nazionalità interne, scambiate per fattori di sicurezza nazionale. Questo per la primitiva visione, ottocentesca e imperiale, di cui il comunismo realizzato e’ stato, per 70 anni, portatore nel mondo.

Da secoli, l’Europa e gli Usa conoscono gli antidoti al primitivismo imperialista, coloniale e nazionalista: gli assetti federali (Usa) e comunitari (Europa) che consentono la coesistenza pacifica tra nazionalità e cooperazione.

Ma c’è, infine, la più radicale delle differenze tra la Cina avanzata e la Russia retrograda ed economicamente fallita: la Cina vede nel futuro l’egemonia economica – diventare la prima potenza economica – non la guerra tra i sistemi.

Questo per noi ha un duplice significato: la Cina ha interesse alla pace e non alla guerra nucleare. E’ una grande diversità positiva da Putin. E anche il segno che il despota russo non potrà varcare la soglia della provocazione distruttiva nucleare.

Il secondo significato è però quello dell’egemonia economica: il capitalismo dispotico, autoritario, illiberale – chiamato comunismo cinese – vuole egemonizzare il mondo. Lo fa, però, con l’economia e non con la guerra. Questo non ci deve esimere dal contrastare il neocolonialismo mercantile cinese. Per fortuna possiamo farlo con le armi dell’economia e non con l’economia delle armi: accettando la sfida economica e tecnologica. Dove i sistemi liberali sono attrezzati al meglio.

Se guardiamo a Putin vediamo la nostra autodifesa affidata, necessariamente, oltre che alla diplomazia per la pace – che passa oggi per la sua sconfitta militare sul campo – alla difesa, con le alleanze militari, dei nostri confini orientali. E’ vitale per noi. Ma è, purtroppo, uno scenario antico.

Se guardiamo a Xi Jin vediamo, invece, il nostro futuro e, anche, la nostra libertà affidate alla crescita, allo sviluppo, alla sfida delle tecnologie, all’indipendenza energetica e sulle materia prime, alla modernizzazione digitale. Insomma al Pil come dice la Cina per sfidarci.

E’ una grande scommessa, ma la giocheremo nella pace e non nella guerra. Per questo, almeno, il despota cinese è più accettabile del bullo Putin che minaccia la coesistenza pacifica.

Tags:

Lascia un commento

L'indirizzo mail non verrà reso pubblico. I campi richiesti sono segnati con *

Privacy Preference Center

Preferenze

Questi cookie permettono ai nostri siti web di memorizzare informazioni che modificano il comportamento o l'aspetto dei siti stessi, come la lingua preferita o l'area geografica in cui ti trovi. Memorizzando l'area geografica, ad esempio, un sito web potrebbe essere in grado di offrirti previsioni meteo locali o notizie sul traffico locale. I cookie possono anche aiutarti a modificare le dimensioni del testo, il tipo di carattere e altre parti personalizzabili delle pagine web.

La perdita delle informazioni memorizzate in un cookie delle preferenze potrebbe rendere meno funzionale l'esperienza sul sito web ma non dovrebbe comprometterne il funzionamento.

NID

ad

Statistiche

Google Analytics è lo strumento di analisi di Google che aiuta i proprietari di siti web e app a capire come i visitatori interagiscono con i contenuti di loro proprietà. Questo servizio potrebbe utilizzare un insieme di cookie per raccogliere informazioni e generare statistiche sull'utilizzo dei siti web senza fornire informazioni personali sui singoli visitatori a Google.

__ga
__ga

other