di Claudio Martelli*
Caro Enrico,
mi spiace non essere con voi, ma la fatica della settimana trascorsa e quella che si annuncia per la prossima mi consigliano un breve riposo.
Ho letto e condivido quel che scrivi: viviamo tempi nuovi che sconsigliano il ricorso a vecchie ricette tra le quali catalogo anche quelle uliviste e di “più sinistra”.
Anche la stessa formula di “centro sinistra” nel corso del suo lungo uso ha significato cose talmente diverse da sopravvivere come mera distinzione di schieramenti oggi più di intralcio che di aiuto. Le potenzialità politiche dischiuse dalle novità del governo Draghi e dalla maggioranza di unità nazionale eccedono il perimetro di centro sinistra. Queste novità per essere perseguite evocano piuttosto la continuità del metodo istituzionale che le ha partorite e una rottura dei vecchi confini partitici con il radicale ri-orientamento delle loro strategie.
A giudicare dalla varietà degli invitati mi sembra che il vostro convegno cominci a far propria questa esigenza. Per dirla con Draghi, insisterei in “spirito repubblicano” nel dialogo e lo estenderei oltre a Forza Italia alla parte razionale e pragmatica della Lega, quella del governo nazionale e di alcune regioni.
Sappiamo tutti a quali esili fili e a quante variabili sia appesa questa possibilità e non penso solo alla scadenza del settennato di Mattarella e a cosa ne seguirà.
Come te mi auguro che il 26 settembre il successo di Scholz e della SPD in Germania apra la strada a un governo che rafforzi la coesione europea su tutti i fronti da quello sociale a quello della sicurezza.
La resa ai talebani e la scriteriata modalità della fuga dall’Afghanistan degli USA e di un’Europa marginalizzata e silente gettano più di un’ombra sul futuro dell’occidente, sulla sua volontà e capacità di garantire la pace nel mondo fermando la corsa al riarmo nucleare e l’urto tra le nazioni.
La globalizzazione dei mercati ha svegliato da un sonno secolare nazioni grandi come continenti, ma ha anche provocato fratture, diseguaglianze profonde, conflitti a catena. Di fronte alle minacce pandemiche e all’incombente catastrofe ecologica è tempo di dedicarsi all’organizzazione di un nuovo internazionalismo politico, a quella Alleanza delle democrazie di cui ha parlato Biden per contenere l’aggressività delle dittature, promuovere la pace e assicurare la globalizzazione della sopravvivenza.
Con i migliori auguri di buon lavoro e a un presto arrivederci,
Claudio Martelli
*Lettera di saluto in occasione dell’Assemblea nazionale di Libertà Eguale – Orvieto, 11-12 settembre 2021
Nato a Gessate, Milano, nel 1943, è direttore de L’Avanti! Vicesegretario del Psi dal 1981, stretto collaboratore di Bettino Craxi, è stato vicepresidente del Consiglio (1989-91) e ministro di Grazia e giustizia (1991-93). Autore della prima legge organica in materia di immigrazione (1990). Nel 1999 è stato eurodeputato per i Socialisti democratici italiani (Sdi), lasciando poi il gruppo per aderire al Nuovo partito socialista italiano (2001-05).