di Umberto Minopoli
Che Europa sarà il dopoguerra? Conte, Salvini e i nostalgici di sinistra della guerra fredda sognano un mondo senza Nato e con gli Usa ridotti a casa loro. Era il sogno di Trump – l’isolazionismo americano – oggi è quello di Lavrov e Xi Jin Ping, che lo chiamano “fine dell’egemonia usa”. E’ un cascame ideologico. Del tutto sconnesso dalla realtà e dalle esigenze del futuro, immediato e lontano.
I popoli dell’est ora hanno paura dell’aggressività russa. Credete che aspetteranno il futuro esercito europeo a proteggerli? Vorranno, invece, Usa e Nato nel teatro. Possiamo rammaricarci, ma ed è così. E alzi la mano chi, dal punto di vista di un polacco, di uno svedese, di un finlandese, di un lituano, può dargli torto.
Bisognerà ricostruire l’Ucraina distrutta. Pensate di farlo come europei, senza l’America? Ipocrisia. Gli Ucraini pretenderanno l’America nel teatro.
Tutti vogliono la mossa diplomatica. Pensate che Putin sia così stupido da accontentarsi di passi europei, staccati e distinti, senza o contro gli Usa? Ingenuità da dilettanti. Draghi, più realista e autentico diplomatico, ha chiesto a Biden di parlare con Putin. Non di farsi indietro come scioccamente pretendono i putiniani d’Italia.
Chi ciancia di Europa senza atlantismo, rilanciato e rafforzato, vive su Marte, non è di questo mondo. Non si è accorto che Putin, nella sua follia suicida, ha imposto il ritorno alla “guerra fredda” (anzi, semicalda). E ha ridato senso all’esistenza di uno “spazio dei valori” (libertà, autodeterminazione, soluzione pacifica della coesistenza) atlantici che, dopo la fine dell’URSS, si pensava fosse un problema superato. Ringraziate Putin per questa restaurazione. Necessaria e salvifica.
Mettiamoci l’anima in pace: l’America è necessaria. Anzi, prevedo che “dovremo pregarla” di essere presente nello scenario europeo. Se torna Trump, si affaccia il disimpegno. Vorrei vedere, a quel punto, l’Europa – col suo bilancio e il suo esercito – farsi carico di tutto quello che discenderà dalla fine (speriamo rapida) della guerra in Ucraina.
Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare. Ha lavorato nel Gruppo Finmeccanica e in Ansaldo nucleare. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro delle Attività Produttive tra il 1996 e il 1999. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dei Trasporti dal 1999 al 2001. Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico per le politiche industriali tra il 2006 e il 2009.