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Ma quello di Renzi è l’unico progetto sul futuro

Ada Lucia De Cesaris lunedì 23 Dicembre 2019
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di Ada Lucia De Cesaris

 

Caro Giovanni,

ho letto sino in fondo un paio di volte il tuo recente articolo su Matteo Renzi. E non sono d’accordo con quanto scrivi. Qui alcune osservazioni e valutazioni.

 

Partire dai sondaggi?

1-Veramente vogliamo partire dai sondaggi? Piuttosto perché non considerare il fatto che se abbiamo evitato di portare al governo le destre è un risultato che va oltre qualsiasi sondaggio? Perché non valutare che grazie a ciò abbiamo messo un poco in sicurezza l’economia ma, io credo, anche la democrazia? Perché non considerare che possiamo ancora parlare di temi come il garantismo, i diritti, la solidarietà in modo libero?

Sono cose importanti, forse più importanti dei sondaggi. Soprattutto se si pensa che Il ruolo della politica sia anche quello di indirizzare e evitare che sia la pancia a decidere e dare spazio alla ragione, al pensiero, alle diverse opinioni. Ecco secondo me partire dai sondaggi è un modo fasullo, soprattutto tenendo conto che non si va a votare.

 

Valutare ancora gli errori o cominciare a mettersi in gioco?

2-Gli errori. Veramente pensi che la proposta politica di Italia Viva non nasca anche da un’attenta valutazione degli errori? Stiamo governando con i 5 stelle forse anche perché abbiamo capito che in passato un certo, per quanto giusto, comportamento intransigente si è dimostrato sbagliato per il raggiungimento dei grandi obiettivi. In Politica bisogna essere capaci di guardare alla strategia, con sguardo lontano e con il coraggio di fare compromessi. Mi pare che proprio quello che è accaduto e che sta succedendo dimostri che non solo si è partiti dagli errori ma che si sta anche cambiando passo.

Detto questo, lasciati dire che questa idea che per ripartire ci si debba “macerare” fa parte di una cultura politica che ci appartiene come generazione, ma che proprio per questo rischia di essere una modalità intellettuale, lenta e a volte punitiva. Non c’è più quel tempo, quelle condizioni per fare l’autocritica costante (il Pd è la dimostrazione di ciò a mio avviso), oggi è necessaria l’elaborazione di proposte serie, ma sono anche necessari rapidità e sogno e aggiungerei tenacia e coraggio. Cosa c’è di più moderno che mettersi in gioco sapendo che non è detto che arriverai primo, ma intanto puoi cambiare il corso delle cose?

 

Attaccano Renzi.  Ma se fosse una reazione al cambiamento?

3-Tutti lo attaccano. In molti è vero. Ma se fosse una reazione al cambiamento, la volontà di un sistema che si alimenta del presente e che, qui si, non vuole affatto, non solo riconoscere i propri errori, ma neppure modificarli? Certo Renzi ha capito che su alcune cose bisogna andare dritti, essere se stessi. Sa che il cambiamento può non portare consensi, ma questa volta il cambiamento non media.

Pensi veramente che ci siano alternative ? Che se cambiasse atteggiamento smetterebbero di attaccarlo? E poi pensi che chi oggi lo critica così duramente possa essere portatore di una proposta alternativa? Io non lo credo.

 

Prima costruire la proposta. Ci sarà tempo per federare

4-È vero che stanno fiorendo tante piccole proposte, ma perché deve essere Renzi a preoccuparsene ora? Lui sta costruendo la sua proposta, lo sta facendo coinvolgendo pensieri, storie, tornando a far parlare dei temi rilevanti le perone, consentendo il confronto. Un cammino lungo e complesso, ma sapessi in quanti si stanno avvicinando , forse è anche questo che ha provocato da parte di alcuni un certo arroccamento. C’è tempo per federare, e comunque ora è molto più rilevante costruire ponti e interlocuzioni tra coloro che vivono la vita reale, oltre quella dei palazzi.

C’è entusiasmo, partecipazione, ritorno di speranza e di voglia di contribuire. Io sento un fermento nuovo che smuove idee e produce proposte. Certo, ripeto, è un percorso difficile è lungo, ma non si consolida senza il contributo di ognuno di noi, di tutti coloro che ci credono ( anche pensando che alcune cose potrebbero essere cambiate…).

 

Non ci sono certezze, ma una nuova speranza di futuro

Insomma caro Giovanni, io credo che la metanoia ci sia stata, è molto più radicale e profonda di quanto si pensi ed è avvenuta grazie alla volontà e alla capacità politica di Matteo Renzi.

Piuttosto ti chiedo, non sarà che alcuni non sono capaci di mettere da parte le loro certezze, i dogmi sociologici e politici, di esercitare il dubbio? Non basta stare alla finestra, certi percorsi bisogna farli in prima persona, con un coinvolgimento pieno, che richiede la fatica di ascoltare, capire e confrontarsi, e anche il coraggio di perseguire scelte e obiettivi niente affatto scontati e neppure troppo noti.

Ti aspetto quando vuoi parlarne con tutti noi, a Milano siamo in tanti, pieni di voglia di capire ma anche di lavorare per l’unico progetto che ci ha dato una nuova speranza di futuro e che ci ha portato a pensare che è possibile una politica nuova che, per usare le parole di Renzi, sia fatta “di studio, di serietà, di impegno”. What else?

Un saluto,

Ada Lucia De Cesaris

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