di Alessandro Maran
Macron, scrive Cundari, “ha detto che la strada per la pace non può passare dall’abbandono dell’Ucraina, né per un fragile cessate il fuoco che permetta il ripetersi di quanto accaduto nel 2014, con gli accordi di Minsk. Parla di un «piano per una pace solida, duratura, verificabile» preparato con gli ucraini e gli altri partner europei. E aggiunge: «Voglio credere che gli Stati Uniti resteranno al nostro fianco, ma dobbiamo essere pronti nel caso in cui non fosse così». Dinanzi alla minaccia russa è comunque evidente, per il presidente francese, l’esigenza di aumentare le capacità militari dell’Europa, come previsto dal piano presentato da Ursula von der Leyen. Macron annuncia inoltre di avere aperto il dibattito strategico, «rispondendo allo storico appello del futuro cancelliere tedesco», sulla possibilità di estendere agli alleati europei la protezione della deterrenza nucleare della Francia, e parla anche della necessità di garantire una maggiore indipendenza dell’Europa in tutti i campi – militare, economico, tecnologico, industriale e finanziario – tanto più se i dazi minacciati da Donald Trump dovessero essere confermati”.
“C’è però nel suo discorso soprattutto un passaggio che mi ha colpito – prosegue il giornalista – e che voglio trascrivere integralmente, come antidoto alle troppe fesserie che nel nostro paese sentiamo ripetere ogni giorno da giornali e talk show. Dice Macron: «La minaccia russa è qui e riguarda i paesi europei, ci riguarda. La Russia ha già trasformato il conflitto ucraino in un conflitto globale. Ha impiegato sul nostro continente soldati nordcoreani, armamenti iraniani, aiutando nel contempo questi paesi ad armarsi ulteriormente. La Russia del presidente Putin viola i nostri confini per assassinare gli oppositori, manipola le elezioni in Romania, in Moldavia. Organizza attacchi digitali contro i nostri ospedali per bloccarne il funzionamento. La Russia cerca di manipolare le nostre opinioni pubbliche con menzogne diffuse sui social network e in fondo mette alla prova i nostri limiti. Lo fa nei cieli, nei mari, nello spazio e dietro i nostri schermi. Questa aggressività sembra non conoscere confini. E la Russia intanto continua a riarmarsi spendendo più del 40 per cento del suo bilancio a questo scopo. Da qui al 2030, prevede di accrescere ulteriormente il suo esercito, di avere 300 mila soldati in più, 3 mila carri armati, 300 caccia in più. Chi può dunque credere, in questo contesto, che la Russia di oggi si fermerà all’Ucraina? La Russia è diventata, nel momento in cui vi parlo e per gli anni a venire, una minaccia per la Francia e per l’Europa»”.
“Sarebbe bello – conclude appunto Cundari – ascoltare altrettanta chiarezza, logica e morale, da parte di politici e commentatori italiani. Speriamo dunque che, ancora una volta, sia l’Europa a trascinare anche noi sulla strada giusta, e non viceversa”.
Già senatore del Partito democratico, membro della Commissione Esteri e della Commissione Politiche Ue, fa parte della presidenza di Libertàeguale. Parlamentare dal 2001 al 2018, è stato segretario regionale dei Ds del Friuli Venezia Giulia.
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