di Sergio Mattarella
L’Unione Europea si appresta a passaggi rilevanti della sua esistenza.
Siamo in vista delle elezioni del Parlamento europeo nel prossimo anno, massimo momento di espressione della sovranità dei popoli dell’Unione e dobbiamo compiere scelte fondamentali su politiche e istituzioni: dal bilancio comune alla governance economica dell’area euro.
Per ben custodire il futuro dei nostri popoli, è indispensabile riaffermare i valori fondamentali alla base delle libere scelte che hanno portato all’Unione Europea: libertà, stato di diritto, democrazia, uguaglianza, solidarietà, rispetto della dignità umana.
Si tratta dei principi sulla base dei quali si è costruita la civiltà occidentale, in una società in cui inclusione, tolleranza e giustizia sono stati gli obiettivi perseguiti in tutti questi decenni.
È questa la prospettiva in cui è saldamente collocata l’Italia.
Rendere attuali questi valori costitutivi, declinarli in iniziative concrete per rispondere tempestivamente alle aspettative dei cittadini, richiede un coerente sforzo e concorso collettivi, che sappia durevolmente legittimare la ragion d’essere profonda dell’appartenenza all’Unione, che va ben oltre la semplice partita del dare/avere.
Occorrono ambizioni all’altezza dei tempi e delle sfide, a partire dal rafforzamento di progetti fondamentali dell’integrazione, come l’Eurozona, alle questioni della politica estera e di difesa, al potenziamento delle politiche di coesione e crescita, con strumenti che consentano di gestire con efficace solidarietà le trasformazioni produttive e le sofferenze sociali, alla predisposizione di regole che sappiano affrontare in modo adeguato la questione migratoria.
Una casa comune solida e ben gestita costituisce il più efficace antidoto contro antistoriche spinte dissociative.
È quanto ci chiede la società civile dei Paesi europei: più sicurezza, in un contesto internazionale così profondamente perturbato, più equità, più condivisione delle responsabilità.
I governi hanno l’onere di contribuire con atteggiamenti e proposte costruttive a garantire il miglior funzionamento dell’Unione, aggiornandone le priorità.
La posta in gioco è molto elevata: un’Europa all’altezza delle sfide che i popoli hanno dinanzi è la soluzione adeguata per evitare ai singoli Paesi di scivolare nell’irrilevanza e per consentire loro, invece, di partecipare autorevolmente alla stesura di nuove e più appropriate regole internazionali.
Le istituzioni europee e nazionali debbono lavorare insieme per rispondere alle esigenze di cittadini e soggetti economici e sociali, garantendo libertà in un mondo aperto e, allo stesso tempo, coesione e solidarietà, presupposti per proseguire il cammino di pace, democrazia e sviluppo assicurato dall’integrazione del continente in questi sessanta anni, estendendolo, auspicabilmente, oltre i suoi confini.
Con questo auspicio invio a tutti i partecipanti i migliori auguri di buon lavoro».
(Messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al dott. Valerio De Molli, Managing Partner di The European House – Ambrosetti)
Presidente della Repubblica (eletto il 31 gennaio 2015). Docente di Diritto parlamentare all’Università di Palermo fino al 1983. Deputato dal 1983 al 2008, per sette legislature, con incarichi in diverse Commissioni. Ministro dei Rapporti con il Parlamento dal luglio 1987 al luglio 1989. Ministro della Pubblica Istruzione dal luglio 1989 al luglio 1990. Vicepresidente del Consiglio dei Ministri dall’ottobre 1998 al dicembre 1999. Ministro della Difesa dal 1999 al giugno 2001. Da maggio 2009 componente del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, di cui è stato Vice Presidente. Da ottobre 2011 è Giudice della Corte Costituzionale.