di Umberto Minopoli
Stanotte è stato sancita, con un brindisi a Lussemburgo, la fine della crisi greca.
La Grecia può uscire, beata lei, dal programma di aiuti. Il governo ha svolto con successo la politica richiesta dall’Europa, dalla BCE e dal Fondo Monetario (la troika) e ora raccoglie i frutti.
La Grecia è stata il laboratorio delle politiche populiste. Applicando per primi la politica indicata nei “piani B” del prof Savona e dall’antieuropeismo di sinistra e di destra, i greci si erano infilati nella notte del fallimento economico. Il governo di sinistra stava infilando il paese nell’abisso dell’economia di guerra.
Hanno avuto il coraggio e la forza di cambiare e di buttare a mare la folle politica di autarchia finanziaria, di sfida ai finanziatori internazionali del debito greco, di sfascio della solidarietà monetaria europea.
Hanno liquidato Varoufakis, una giovane anticipazione e versione di sinistra del prof. Savona e fatto l’opposto di ciò che egli proclamava baldanzoso tra l’entusiamo delle sinistre sinistre e dell’estrema destra di tutto il mondo (e di qualche liberal americano ossessionato dalla Merkel e dai problemi del dollaro).
Le politiche di Varoufakis/Savona (…e sinistra Kalimera) sono state rinnegate. E la Grecia oggi raccoglie i frutti.
De te fabula narratur… (avrebbe osservato il vecchio Marx).
Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare. Ha lavorato nel Gruppo Finmeccanica e in Ansaldo nucleare. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro delle Attività Produttive tra il 1996 e il 1999. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dei Trasporti dal 1999 al 2001. Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico per le politiche industriali tra il 2006 e il 2009.