di Enrico Morando
Quota 100: ne escono tre. Ne entra uno
Avevano detto che quota 100 avrebbe automaticamente prodotto una drastica riduzione della disoccupazione. Qualcuno aveva esagerato, prevedendo un tasso di sostituzione uno a tre: ne va in pensione uno, ne entrano tre al lavoro…
Che fine stanno facendo queste previsioni gialloverdi? Lo scrive il Governo gialloverde a pagina 37 del DEF, sezione prima: “Il tasso di sostituzione, nel 2019, è stimato dal modello ITEM e risulta pari a circa il 35%”. Sì, avete capito bene: secondo lo stesso Governo, ne escono tre e ne entra uno. Gli stessi numeri dei giorni degli annunci balconari. Ma invertiti.
Negli anni successivi, però, le cose dovrebbero andare meglio (sempre secondo il Governo): in una noticina a pié della stessa pagina del Def si può leggere: “gli effetti del provvedimento Reddito di cittadinanza e riforma dei Centri per l’impiego…dovrebbe (sic) generare un aumento dell’offerta di lavoro, concorrendo in tal modo a riempire le posizioni lavorative lasciate vacanti”.
L’avranno scritto in una nota, e non nel testo del DEF, perché non ci credono neppure loro o perché non hanno trovato nessun tecnico disposto ad immolarsi?
Presidente di Libertà Eguale. Viceministro dell’Economia nei governi Renzi e Gentiloni. Senatore dal 1994 al 2013, è stato leader della componente Liberal dei Ds, estensore del programma elettorale del Pd nel 2008 e coordinatore del Governo ombra. Ha scritto con Giorgio Tonini “L’Italia dei democratici”, edito da Marsilio (2013)