di Dario Parrini*
Onorevoli senatori. – In data 10 luglio 2019, il giornale americano online, BuzzFeed, ha pubblicato la registrazione di una riunione segreta tenutasi il 18 ottobre 2018 al Metropol hotel di Mosca in cui vi sarebbe stato un incontro tra esponenti del partito Lega per Salvini Premier e alcune persone di nazionalità russa, fra cui di una società pubblica russa). Secondo quanto riportato “l’incontro avvenuto tra sei uomini – tre russi e tre italiani – avrebbe avuto lo scopo esplicito di finanziare in modo illecito il partito della Lega per Salvini Premier e la sua campagna elettorale per le Europee”.
Già nel mese di febbraio 2019, il settimanale l’Espresso aveva pubblicato un articolo avente ad oggetto il suddetto incontro finalizzato alla vendita di un consistente quantitativo di petrolio ad un’azienda italiana per ottenere finanziamenti illeciti da destinare alla Lega per Salvini Premier.
La persona che avrebbe consentito lo sviluppo di queste relazioni tra Mosca e il partito Lega è Gianluca Savoini, iscritto alla Lega dal 1991, fondatore nel 2014 dell’Associazione Lombardia-Russia – mentre era portavoce del Segretario della Lega, Matteo Salvini, e responsabile per i rapporti con la Russia – e, attualmente, vice Presidente, indicato dalla Lega, del Comitato Regionale per le Comunicazioni Lombardia, Corecom.
Nell’audio pubblicato da BuzzFeed si sente più volte Savoini ripetere: “Vogliamo cambiare l’Europa. La nuova Europa deve essere molto più vicina alla Russia.”. Al centro di questo nuovo corso ci sarebbe il Governo italiano, ma lo stesso “avrebbe molti nemici perché attaccato da Bruxelles, dagli uomini della globalizzazione e dall’establishment di Obama che è ancora molto forte in Italia”. A queste parole, secondo quanto riportato nell’audio, si associa un altro degli italiani presenti che, sebbene formalmente in via di scherzo, chiede agli uomini russi presenti se vi siano ancora dei gulag nel loro Paese, per mandarvi delle persone dall’Italia.
Nell’audio si sente uno degli italiani affermare la volontà di decidere il futuro “degli italiani senza dover dipendere dalle decisioni degli “illuminati” di Bruxelles e degli Stati Uniti”, e Matteo Salvini, che proprio nei giorni precedenti aveva definito pubblicamente le sanzioni contro Mosca “socialmente, economicamente e culturalmente folli”, viene più volte chiamato il “Trump italiano”.
Secondo la ricostruzione del giornalista, Alberto Nardelli di Buzzfeed, la riunione sarebbe durata poco più di un’ora e avrebbe avuto ad oggetto la vendita all’Eni, a prezzo scontato, di 3 milioni di tonnellate di petrolio da parte di un’importante compagnia petrolifera russa. Il valore della vendita sarebbe stato di circa 1,5 miliardi di dollari. Da questa transazione, secondo Buzzfeed, sarebbero “avanzati” 65 milioni di dollari da destinare alla Lega per Salvini premier al fine di finanziare la campagna elettorale per le elezioni europee.
Nella ricordata inchiesta del settimanale l'”Espresso”, il 17 ottobre 2018, il Ministro dell’interno, recatosi a Mosca per l’assemblea generale di Confindustria Russia, nella serata si sarebbe intrattenuto, in un incontro riservato, ma mai confermato, con il suo omologo del Cremlino Dymitri Kozak, con delega agli affari energetici. Il giorno successivo, presso l’hotel Metropol di Mosca, Gianluca Savoini e altri due italiani – uno di nome Luca e uno di nome Francesco – insieme a tre intermediari russi – uno dei quali sarebbe un certo Ylia AndrevicYakunin – avrebbero portato avanti una trattativa riguardante la vendita all’Italia, a prezzo scontato, di 250.000 tonnellate di petrolio al mese per un anno, per un totale di 3 milioni di tonnellate. Questa trattativa ha avuto a oggetto il coinvolgimento di un’importante compagnia petrolifera russa nella vendita del petrolio alla compagnia petrolifera italiana Eni (che però ha smentito) per un valore di circa 1,5 miliardi di dollari. L’acquisto e la vendita sarebbero stati fatti attraverso intermediari. I venditori avrebbero applicato una tariffa scontata alle transazioni. Dalla registrazione dell’incontro, emerge che nel caso in cui i funzionari russi fossero riusciti ad avere uno sconto maggiore, avrebbero intascato la differenza: “Se lo sconto arriva al dieci, il sei per cento è vostro”, spiega colui che Buzzfeed indica come “italiano 2”, mentre il quattro per cento sarebbe spettato alla Lega per Salvini Premier (pari a 65 milioni di euro).
Lo scorso 13 luglio, il quotidiano “la Repubblica” ha pubblicato una mail, arrivata in redazione il giorno prima, nella quale l’avvocato Gianluca Meranda, sostiene di essere il “Luca” delle intercettazioni e di aver partecipato all’incontro in qualità di General counsel di una banca d’affari anglo-tedesca interessata all’acquisto di prodotti petroliferi di origine russa.
In data 11 luglio 2019 la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta sulla suddetta presunta trattativa. L’ipotesi di reato per cui si procede nei confronti di Gianluca Savoini è di corruzione internazionale.
L’indagine, coordinata al procuratore aggiunto, Fabio De Pasquale, e affidata ai pubblici ministeri, Sergio Spadaro e Gaetano Ruta del dipartimento “reati economici transnazionali”, è stata avviata dopo la pubblicazione della ricostruzione giornalistica della vicenda da parte del settimanale “L’Espresso”. Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, il file audio di Buzzfeed è stato acquisito dalla Procura di Milano molto prima che il sito americano lo rendesse pubblico.
Secondo quanto riportato dal quotidiano “La Repubblica” del 12 luglio 2019 e da altri quotidiani, il Governo russo si è affrettato a smentire i fatti riportati da Buzzfeed, affermando di non essere in alcun modo coinvolto nella politica italiana né in quella di altri Paesi e di non poter considerare una prova attendibile un file audio in cui qualcuno parla russo.
Secondo quanto riportato dal medesimo quotidiano, il Ministro Salvini ha precisato che “L’Associazione Lombardia-Russia non ha nulla a che vedere con la Lega. Gianluca Savoini non ha mai fatto parte di delegazioni ufficiali in missione a Mosca con il Ministro. A nessun titolo. Né a quella del 16 luglio 2018, né a quella del 17 e 18 ottobre dello stesso anno. Quanto poi alla foto scattata alla cena di gala offerta dal premier Giuseppe Conte al presidente Putin il 4 luglio scorso, Savoini non figurava tra gli invitati del Ministro dell’interno né, a quanto ci risulta, tra quelli della Presidenza del Consiglio. In ogni caso, nessuno parla a nome del Ministro. Il Ministro parla per sé”. La spiegazione offerta dal Ministro dell’interno è in contraddizione con quella che lo stesso Savoini propose a “La Repubblica” in occasione di quell’incontro: “Ho sempre fatto parte delle delegazioni in Russia di Matteo Salvini. (…)”, disse.
Su queste inquietanti e gravi vicende, fra i mesi di febbraio e maggio 2019, il Gruppo del Partito Democratico del Senato ha presentato tre interrogazioni, due a prima firma del senatore Parrini e una del senatore Stefano, ritenute inammissibili dalla Presidenza del Senato e, di conseguenza, mai pubblicate, poiché in base alla nuova direttiva della Presidenza del Senato dell’11 settembre 2018 sui criteri di ammissibilità degli atti di sindacato ispettivo non è più possibile chiedere al Governo ciò che riguarda l’attività dei partiti politici anche nei caso in cui i fatti censurati riguardano la sicurezza nazionale, l’indipendenza del nostro Paese da quelli che appaiono come inaccettabili condizionamenti esterni, la garanzia di libere elezioni e la stessa credibilità delle Istituzioni.
Infine, è necessario ricordare come l’articolo 1, comma 12, della legge 9 gennaio 2019, n. 3, recante misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici (c.d. legge “spazzacorrotti”), prevede il “divieto” per i partiti e movimenti politici “di ricevere contributi, prestazioni o altre forme di sostegno provenienti da governi o enti pubblici di Stati esteri e da persone giuridiche aventi sede in uno Stato estero non assoggettate a obblighi fiscali in Italia.”. Il 5 novembre 2018, in sede di esame in prima lettura del suddetto provvedimento, il Gruppo della Lega – Salvini Premier della Camera dei deputati presentò un emendamento, a prima firma dell’on. Bordonali, soppressivo del comma 12.
Ciò che emerge dai fatti riportati, aldilà dei profili giudiziari di rilevanza penale, occorre sottolineare influenza che questi fatti possono avere sugli assetti geopolitici dell’Italia, sulla sua collocazione europeista e transatlantica, nonché sulla politica economica, estera ed energetica del Governo, sullo svolgimento dell’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia svoltasi il 26 maggio 2019 e, di conseguenza, sulla vita democratica e sull’indipendenza dell’Italia da condizionamenti esterni, sui sistemi di alleanza internazionali di cui l’Italia è parte dalla fine della seconda guerra mondiale e sulla sua credibilità e affidabilità all’interno degli stessi.
E’ necessario capire la strategia politica sottesa a questi fatti, al fine di influenzare la collocazione geopolitica dell’Italia a livello europeo e il suo rapporto con le Istituzioni europee, nonché la collocazione geopolitica dell’Italia a livello internazionale, anche in relazione ad analoghe vicende avvenute in altri Stati appartenenti all’Unione Europea e negli Stati Uniti.
*Relazione al Disegno di Legge (da scaricare qui: Parrini – istituzione Commissione d’inchiesta sulla trattativa segreta_ finalizzata a finanziamenti illeciti per la Lega) dal titolo:
“Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle trattative intercorse tra esponenti del partito Lega per Salvini Premier e persone di nazionalità russa, fra cui esponenti di una società pubblica, al fine di ottenere finanziamenti anche per lo svolgimento della campagna elettorale per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, svoltasi il 26 maggio 2019”.
D’iniziativa dei senatori Parrini, Alfieri e Vattuone