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Rc auto, vince il Sud che fa squadra

Leonardo Impegno martedì 20 Ottobre 2015
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Coniugare il principio della responsabilità individuale con quello della giustizia sociale è il sogno di qualsiasi liberale moderno.  E se ciò comporta una maggiore efficienza del sistema economico, il cerchio si chiude. Con un sol tiro, si centrano più bersagli.

È quanto successo con l’approvazione alla Camera del nostro emendamento sulle tariffe della r.c. auto. Un successo d’insieme. La tenacia e la convinzione di tanti, singoli, associazioni, parlamentari, forze politiche, ha consentito di conseguire un risultato straordinario con un’idea semplice quanto difficile. Fare in modo che tutti, ovunque siano, paghino allo stesso modo i costi dell’assicurazione dell’auto. Ricordate i “costi standard” di leghista memoria? Il principio era giusto. In qualunque luogo del Paese un bene deve avere lo stesso prezzo. Solo che l’inconsistenza leghista e del suo raffazzonato progetto secessionista ha fallito. Noi no. Il riformismo moderno, radicale e di qualità, persegue e consegue gli obiettivi. Con il passaggio definitivo in Senato, il Ddl sulla concorrenza e il nostro emendamento saranno legge. E ciascun automobilista della Campania potrà pagare la propria assicurazione auto, come e meno degli altri cittadini italiani.

Chi, per 5 anni si sarà dimostrato virtuoso e avrà montato sulla propria auto la scatola nera, avrà diritto all’applicazione della tariffa assicurativa migliore in circolazione. Buttando nel cestino le costosissime tariffe che le compagnie imponevano a Napoli e al Sud, 4 o 5 volte superiori a quelle applicate nel resto del Paese! Una discriminazione territoriale inaccettabile, che andava superata. Responsabilità individuale e giustizia distributiva, dunque. Con un ulteriore effetto. Le compagnia assicurative saranno indotte, sulla base dell’incalzante concorrenza che genera tale meccanismo, a rendere più efficiente il proprio processo produttivo e quello dell’intero comparto, offrendo alla clientela prodotti migliori, e più sofisticati, a costi inferiori. Con grande giovamento dei cittadini-consumatori e dell’intero sistema economico. Ma questo brillante risultato è l’effetto di un’altra congiuntura, tutta politica. Si è dimostrato che nel Mezzogiorno esiste una nuova classe dirigente, competente e di qualità, in grado di fare squadra, giocando non per sé o per la propria corrente, ma per la comunità cui appartiene. In nome dell’interesse generale. E ha spazzato via il luogo comune di un Sud perennemente avvitato nel il suo atavico immobilismo e affondato da una classe politica piagnona e clientelare. Ora altre sfide. Intanto la legge di Stabilità contiene provvedimenti in grado di rilanciare l’economia del Mezzogiorno e tutelare le fasce più disagiate della popolazione. E poi Napoli dove, comunque vada, faremo sentire alta la voce delle nostre battaglie e la forza della nostra determinazione.

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