di Michele Salvati (21 ottobre 2024)
Cari amici e amiche di Bianca e miei, grazie per essere qui a salutarla e ricordarla. Prima di lasciare la parola a voi, un ringraziamento di cuore alla Pastora e alla comunità valdese di Milano che oggi ci accoglie nel suo tempio. Siamo in una chiesa, si sta svolgendo una funzione religiosa e molti di noi non sono credenti: perché ci sentiamo a nostro agio?
Molti che hanno amato Bianca per il suo spirito libero e laico, per la sua gioia di vivere, per la sua socievolezza, non conoscono i turbamenti religiosi che l’hanno accompagnata sin dall’adolescenza. Bianca soffriva per essere incapace di credere e invidiava coloro per i quali la fede religiosa era un conforto che li aiutava ad accettare la scomparsa di persone care. La morte del suo amatissimo padre fu una esperienza durissima, che ebbe conseguenze gravi sulla sua stessa salute. E molte delle sue scelte politiche ebbero il fondamento religioso che le Beatitudini esprimono con tanta intensità.
E perché una chiesa valdese non una cattolica? Certo, anche per le persecuzioni che la chiesa valdese subì nella sua storia, per il rigore morale che la caratterizza, per lo spirito democratico e liberale della sua attuale organizzazione. Ma determinante fu il caso, furono conoscenze personali, che indussero alcuni giovani che stavano cercando uno sbocco politico alle loro aspirazioni di giustizia sociale a incontrarsi alle riunioni che si svolsero ad Agape tra la fine degli anni 50 e l’inizio dei 60 del secolo scorso. Agape è stata una straordinaria invenzione della chiesa valdese e i Quaderni Rossi nascono anche nelle appassionate discussioni di quegli incontri. Poi, ad ognuno il suo destino personale; ma da allora non abbiamo mai smesso di sentirci dei “valdesi non credenti”, se mi perdonate questo ossimoro.
Docente di Economia Politica all’Università Statale di Milano, nella Facoltà di Scienze Politiche. Ha scritto e scrive per quotidiani (‘Corriere della Sera’, ‘Repubblica’, ‘Unità’, ‘Il Sole 24 Ore’, ‘Il Foglio’) e riviste (‘Stato e Mercato’, ‘Il Mulino’).
Deputato dei Ds-L’Ulivo nella XIII Legislatura. Tra i più importanti teorici del Partito democratico, ha dedicato all’argomento due libri: “Il partito democratico. Alle origini di un’idea politica” (2003) e “Il partito democratico per la rivoluzione liberale” (2007)