di Nicola Dall’Olio
I fascio-leghisti odierni sostengono apertamente il razzismo e inneggiano con il braccio teso al ventennio fascista, in spregio alla Costituzione e alle leggi, ma non tollerano che altri dicano loro che sono razzisti e fascisti e fanno di tutto per impedirlo, grazie a compiacenti apparati dello Stato, usando metodi come la censura, il sequestro di striscioni e telefonini, la sospensione di insegnanti che sono,nei fatti,metodi fascisti.
Il caso dell’insegnante di Palermo è da questo punto di vista illuminante. A segnalare alle autorità l’accostamento tra leggi razziali e fascio-leghismo di Salvini è un ragazzo sostenitore di Casa Pound e contributore di Primato Nazionale. Quindi un dichiarato neo-fascista denuncia degli studenti perché accostano il fascismo, in cui lui si riconosce, all’attuale ministro degli interni. In teoria ne dovrebbe essere solo contento, invece vi vede un atto lesivo da censurare e sanzionare.
La segnalazione viene rilanciata sui social dalla sottosegretaria leghista Bergonzoni (quella che si è vantata di non leggere un libro da almeno tre anni), la Digos si mette in moto per recuperare lo scottante materiale sedizioso, dopodiché interviene un solerte provveditore agli studi che in coscienza, dice lui, decide di sospendere l’insegnante per 15 giorni per non avere vigilato sugli studenti. E il cortocircuito fascio-leghista è servito.
E’ chiaro che dietro questo cortocircuito, questa apparente dissociazione, c’è una precisa strategia comunicativa e di propaganda cucinata da qualche Steve Bannon di turno. Il fascismo, il razzismo, la xenofobia, la discriminazione sociale vanno negati nelle accuse e nelle parole degli altri, ma vanno poi esercitati nei fatti.
Questo accade perché nell’opinione pubblica quelle parole, quei concetti, richiamano ancora e nonostante tutto immagini, sensazioni, frames negativi e socialmente riprovevoli. Non è bello e piacevole essere chiamati razzisti. Meglio esserlo e praticarlo, lasciando la gente morire affogata, e poi dire che i razzisti sono gli altri, i buonisti che vogliono annacquare la razza italica e trasformare l’Europa in una colonia islamica.
E perché questa narrazione alligni bisogna creare un contesto di valori ribaltato (una trasmutazione, avrebbe detto un filosofo caro al nazismo) dove la solidarietà, l’aiuto, l’atto caritatevole, la stessa empatia umana divengono una colpa, una cosa di cui vergognarsi e, quando possibile, da sanzionare, come viene proposto nel cosiddetto decreto sicurezza bis per i salvataggi in mare.
Un contesto dove il credente vero è chi bacia il rosario in un comizio elettorale e invoca i santi e la Madonna per il proprio partito e non quel traditore degli autentici valori cristiani che è Papa Bergoglio, non a caso accostato in uno striscione di Forza Nuova al maresciallo Badoglio, il traditore per antonomasia dei neofascisti, senza che alla Digos passasse per la mente di rimuoverlo.
Un contesto dove alla fine si diviene fascisti e razzisti e si agisce come tali credendo di non esserlo, pensando che i fascisti, i razzisti, i discriminatori e i disumani siano gli altri.
Questo è il tentativo di mutazione sociale che stanno portando avanti da anni Salvini e i suoi suggeritori occulti prima con la sola propaganda, ora anche attraverso le leve del governo, della televisione pubblica e dei fiancheggiatori di Stato. Un esperimento estremamente pericoloso che rischia di lasciare per lungo tempo danni e divisioni nella società italiana e che, come tale, va attivamente contrastato in ogni occasione e luogo prima che le conseguenze diventino permanenti.
Occorre smascherarne il meccanismo in tutte le sue manifestazioni e iniziare a mettere in chiaro che la Lega di Salvini e i neofascisti di Casa Pound e Forza Nuova sono la stessa cosa, tre teste di un unico cerbero. Vanno promossi, sostenuti e praticati i valori positivi di comunità, di solidarietà, di umanità attraverso la parola, il gesto e l’esempio, come ha ben indicato l’elemosiniere del Papa. Vanno utilizzati sistematicamente gli strumenti di garanzia per denunciare tutto quanto va contro la legge e la Costituzione e per difendersi da interventi indebiti contro la libertà di critica ed espressione. E bisogna poi scatenare l’arma più incisiva e temuta dai potenti di turno che è quella dell’ironia e dello sberleffo.
Il fascio-leghismo di Salvini e dei suoi accoliti sarà definitivamente sconfitto quando diventerà ridicolo agli occhi degli italiani, ridicolo e sbeffeggiato alla stessa stregua in cui lo diventò Achille Starace, l’ideatore del saluto romano e del manifesto del razzismo italiano. Ogni accostamento è del tutto intenzionale.
Cari amici, pur essendo d’accordo su questo articolo, penso che non colga l’essenza della situazione: Il fascismo è un modo di sentire che fa sì che funzionari e mezze calze del settore pubblico si sentano autorizzate ad agire in modo illegale, anche se formalmente consentito, per conculcare la libera espressione delle idee quando queste non sono allineate con il loro convincimento politico.