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Usaid, Trump smantella l’agenzia. Ma anche la reputazione globale dell’America

Alessandro Maran sabato 8 Febbraio 2025
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di Alessandro Maran

 

Un giudice ha bloccato temporaneamente la decisione dell’amministrazione Trump di mettere, da ieri, almeno 2.200 dipendenti USAID – US Agency for International Development in congedo forzato (https://edition.cnn.com/…/trump-panama-japan-news-02-07-25). Ma il tentativo di Trump di smantellare l’agenzia è stato accolto con forti critiche anche dagli esperti di politica internazionale che lo considerano un “grande regalo” per la Cina.
“Lascerà miliardi di dollari di aiuti nel limbo. Gli impatti saranno immediati: fine dei programmi sanitari globali salvavita, dei sistemi di allerta precoce e degli sforzi per la sicurezza alimentare”, scrive Laura Paddison della CNN. “Creerà – continua Paddison – anche un vuoto in cui altri paesi potranno inserirsi, ha affermato il senatore del New Jersey Andy Kim. ‘Le azioni di Trump stanno indebolendo la leadership e l’influenza globale americana in un momento in cui affrontiamo gravi minacce alla sicurezza nazionale’, ha affermato il democratico. ‘Trump sta aprendo la porta ai nostri concorrenti e avversari’. Al primo posto tra questi c’è la Cina, che da tempo sta costruendo influenza nel mondo in via di sviluppo attraverso i suoi enormi investimenti. Diversi esperti hanno detto alla CNN che il paese è pronto a raccogliere i frutti di un ritiro degli Stati Uniti dalla scena mondiale” (https://edition.cnn.com/…/usaid-trump-china/index.html).
USAID distribuisce gli aiuti esteri non militari degli Stati Uniti in tutto il mondo. Su The Wall Street Journal, Mark Kelly afferma che mentre i sostenitori dell’agenzia sottolineano la sua assistenza salvavita ed il favore (e il soft power) che procura agli Stati Uniti a livello globale, alcuni degli esborsi di USAID sembrano davvero assurdi (https://www.wsj.com/…/126AC95F-DAEE-4D31-B111-358828C1F545). D’altra parte, il fact-check columnist del Washington Post Glenn Kessler scrive che alcune delle affermazioni della Casa Bianca di Trump sulle spese USAID (“preservativi per Hamas”, ha detto Trump: https://edition.cnn.com/…/gaza-condoms-fact…/index.html) sono fuorvianti o false (https://www.washingtonpost.com/…/usaid-trump-fact-checker/). Un “comunicato stampa della Casa Bianca (…) elencava 12 esempi, tratti dai siti web dei media di destra”, scrive Kessler. “Ma i numeri citati – appena 32.000 dollari – difficilmente giustificano l’affermazione che si tratti di ‘ingenti somme’ di denaro. In effetti, sono così bassi che alcuni dei fondi sembrano essere stati assegnati a livello di ambasciatori, senza il coinvolgimento di Washington. Almeno uno risale alla prima amministrazione Trump, e alcuni erano in realtà sovvenzioni del Dipartimento di Stato, non dell’USAID”.
Trump ha sottolineato che smantellare l’USAID farà risparmiare denaro. Descrivendo il lavoro dell’agenzia, tuttavia, l’Associated Press nota che gli aiuti esteri rappresentano meno dell’1% del bilancio federale degli Stati Uniti (https://edition.cnn.com/…/poli…/what-is-usaid/index.html).
Nel podcast The Truth of the Matter del CSIS | Center for Strategic & International Studies, Noam Unger, sottolinea il caos seminato dalla mossa improvvisa e drastica di smantellare l’agenzia: “Le ambasciate statunitensi in tutto il mondo (…) sono impegnate a cercare di risolvere le implicazioni di tutto questo, anziché occuparsi delle innumerevoli altre cose che dovrebbero fare quotidianamente”, afferma Unger, descrivendo USAID come “una proiezione della politica estera statunitense, delle priorità statunitensi in tutto il mondo” (https://www.csis.org/…/truth-matter/whats-happening-usaid).
Samantha Power, che ha diretto USAID durante l’amministrazione Obama, scrive sul New York Times: “Molte delle persone affamate e malate che dipendono da USAID rischiano di morire (…) A meno che queste azioni crudeli e immensamente controproducenti non vengano revocate (…) le generazioni future si meraviglieranno del fatto che non siano state le azioni della Cina a erodere la reputazione degli Stati Uniti e la sicurezza globale, preparando il terreno affinché Pechino diventi il partner di riferimento in tutto il mondo. Invece, è stato un presidente americano e il miliardario da lui sguinzagliato a sparare prima e mirare dopo, eliminando un’istituzione che è un esempio economicamente conveniente di ciò che un tempo distingueva gli Stati Uniti dai nostri avversari” (https://www.nytimes.com/…/usaid-trump-samantha-power.html).
Naturalmente, la mossa si adatta bene al programma di Trump di allontanare l’America dal suo ruolo decennale di sostegno e difesa dell’ordine globale dominato dall’Occidente e “intriso di istituzioni”, sulla base della teoria che gli Stati Uniti vengono sfruttati e possono concludere accordi migliori facendo leva sul loro peso e imponendosi sugli altri.
Sulla World Politics Review, Paul Poast scrive che per mantenere in funzione l’USAID, gli argomenti relativi al ‘soft power’ potrebbero “non avere influenza su coloro che vogliono che gli Stati Uniti svolgano un ruolo minore nel mondo. Avere prestigio e status all’estero non ha importanza se la tua attenzione è in gran parte, persino esclusivamente, focalizzata in patria. Fornire aiuti potrebbe essere ciò che fa il leader del mondo libero, ma non se quel leader vuole solo essere lasciato in pace” (https://www.worldpoliticsreview.com/us-foreign-aid-trump…/).
Secondo Stewart Patrick , che scrive sul blog Emissary del Carnegie Endowment for International Peace, la mossa di Trump di smantellare l’USAID rivela il ‘cuore’ della sua politica estera: “Nessuna mossa recente ci dice di più sul presidente Donald Trump e sul disprezzo della sua amministrazione per la reputazione globale dell’America (…) L’episodio rivela il nichilismo transazionale al centro della politica estera di Trump, che non riconosce alcuno scopo positivo per gli Stati Uniti negli affari mondiali (…) Se l’agenzia muore, lo faranno anche molte persone innocenti. E così morirà la reputazione ancora persistente degli Stati Uniti come un paese che ha una visione illuminata del proprio interesse e rappresenta più di se stesso negli affari mondiali” (https://carnegieendowment.org/…/usaid-trump-foreign-aid…).
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